0 |
Da Delhi si segue la National Higway n° 1 che segue in parte il tracciato della Grand Trunk Road, la grande strada imperiale che collegava Delhi a Lahore. Lungo di essi essa erano disposti i khos minar (khos è una misura di lunghezza) ed i sarai, i serragli che ospitavano viaggiatori ed animali da soma. |
88 |
Panipat sorge su un colle in corrispondenza d’antichissimi insediamenti sul corso del fiume Jamuna. Nei pressi si svolsero grandi battaglie per il possesso di Delhi. Tempio del santo Abu Ali Kalandar che, fra gli altri prodigi, spostò di dieci chilometri il corso del fiume. Famosa la sua pozione magica in grado di scacciare le mosche. Poiché, nonostante la pozione, le lamentele dei seguaci non cessavano, il santo fece tornare le mosche moltiplicandone il numero. |
105 |
Gharaunda, sono ancora visibili le porte costruite da Shah Jahan. |
121 |
Karnal, fondata da Karna, fedele alleato dei Kaurava. Qui Nadir, Shah di Persia, si aprì la strada per Delhi con una battaglia che durò solo due ore. |
155 |
Bivio per Thanesar (Kurukshetra). Chiamata dagli Himdu Dharma Shetra (terra sacra), la piana circostante vide la battaglia decisiva del Mahabaratha. Tutta la grande pianura (circa 120 chilometri per 48) è sacra perché qui si insediarono le prime genti arie. |
215 |
Bivio per Chandigar e Manali (vedi itinerario Delhi – Manali – Leh pag. 000) |
257 |
Sirhind Sar-i-Hin, confine del Sindh, ha visto il passaggio dei conquistatori da Mahamud di Gazni fino ai Sikh. Ciò che resta del forte, fatto erigere da Sher Shah Sur, è un cumulo di rovine. La tomba di Mir Miran, sec. 15°, è una costruzione quadrata sormontata da una cupola con tamburo ottagonale in pietra che ricorda le tombe Lodi a Delhi. È decorata con maioliche blu. Tomba di Sayid Khan Pathan, pure in mattoni con cupola di 14 metri di diametro. Tomba di Koja Khan, con cupola di 12 metri |
323 |
Ludhiana è detta l’officina del Punjab: da vecchio centro agricolo si è trasformata in centro industriale e tessile. Nel forte si trova il mausoleo di Pir-i-Dastgir. |
356 |
Bivio per Kangra. A Phagwara si stacca la strada che attraverso Hoshiarpur, Dera Gopopur conduce all’antico principato di Kangra. È il percorso più diretto se si vuol evitare di costeggiare le colline Siwalik. |
373 |
Jalandar Possibile deviazione per Amritsar, città sacra dei Sikh. |
490 |
Bivio per Patankot e Chamba (seguendo altre strade la distanza da Delhi è di 548 chilometri) |
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Patankot si trova ad alcuni chilometri a nord della N° 1. Forte di Sharpur Khandi (sec. 16°), eretto in pittoresca posizione sulla sponda del fiume Ravi. |
564 |
Bivio
per Srinagar Dalla N° 1 si stacca un ramo che sale a nord e permette
di evitare Jammu. |
618 |
Jammu
Capitale del Kashmir Ormai tetro luogo di transito sia per chi
raggiunge il Kashmir da Delhi. I treni da Delhi arrivano a Jammu
Tawi e da qui in taxi alla stazione autobus di Jammu per proseguire
via terra. Sconsigliato. |
684 |
Udhampur si incrocia la circonvallazione. |
810 |
Batote Deviazione per Kishtwar |
KishtwarPer raggiungere Kishtwar da Jammu, o da Srinagar, è necessario noleggiare una macchina o trovare posto su un autobus locale. Da Jammu il tragitto, con mezzi pubbliciè di circa dieci ore; da Srinagar se ne devono calcolare quattordici. In entrambi i casi si è percorre la rotabile Jammu-Srinagar fino a Batote dove una strada si inoltra nella valle del Chenab. Il percorso è soggetto a frane e smottamenti. È stata costruita anche una strada che unisce direttamente Srinagar e Kishtwar, valicando la catena del Pir Panjal, ma essa è aperta al traffico solo a luglio avanzato. Kishtwar (m. 1.634) (109 km da Batote) sorge su un altopiano che domina il corso del fiume Chenab. La cittadina è famosa sia per la produzione di zafferano sia per le cascate dintorni: ve ne è una, formata da una serie di sette salti d’acqua, che ha uno sviluppo di settecento metri. |
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Continua la strada per Srinagar |
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Tunnel
Jarawal Nehru |
870 |
Anantag |
906 |
Avantipur |
930 |
Pampore |
945 |
Srinagar Città commerciale e turistica, con una lunga tradizione culturale che è rappresentata ancor oggi dal grande quartiere universitario, Srinagar è cambiata rapidamente negli ultimi anni, sono sorti nuovi quartieri residenziali, numerose caserme occupano le aree della zona meridionale, è stato ampliato l’aeroporto militare per facilitare il traffico civile, nuove arterie di scorrimento ed una grande circonvallazione hanno sconvolto la campagna circostante. Un tempo passaggio obbligato per ogni visitatore che si recava a Ladakh, Srinagar meriterebbe una sosta prolungata: una giornata non è sufficiente per vivere la meravigliosa dolcezza dei giardini moghul, i colori sgargianti dei giardini galleggianti alle prime luci, la pace e la serenità della Jama Masjid e del santuario di Hazrat Bal, le fervide preghiere delle spose nel tempio hinduista di Shankara Acharya, i tramonti sul forte di Hari Parbati. |
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