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27/11/2024 05:46:15

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La casa della moschea
Abdolah Kader

Editeur - Casa editrice

Iperborea

Asia
Medio Oriente
Iran

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2008

Pagine - Pages

466

Lingua - language - langue

italiano

Traduttore

Svaluto Moreolo E.

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La casa della moschea

La casa della moschea  

Da secoli la famiglia di Aga Jan, ricco mercante di tappeti e capo del bazar, ha legato i suoi destini alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia. La dimora adiacente alla moschea è pervasa da miti e antiche tradizioni, immagine armoniosa di una società che sta per essere attraversata dagli sconvolgimenti del presente, come fa presagire la massa di formiche che invade il cortile della casa nell'incipit del romanzo.
Il piccolo centro religioso di Senjan rischia di rimanere lontano sia dalla modernizzazione filo-occidentale imposta dallo scià che dall'intransigente reazione oscurantista che si prepara nella roccaforte degli ayatollah di Qom. Proprio da Qom arriva un giorno il giovane imam Ghalghal, per prendere in moglie Seddiq, figlia dell'imam Alsaberi e, quando questi muore accidentalmente sarà lui a sostituirlo.
Se dapprima sembra che la moschea abbia finalmente trovato una guida forte, all'entusiasmo succede presto lo sgomento: le sue parole si fanno sempre più arroganti e tentano di sfociare nell'azione violenta, quando Farah Diba, moglie dello scià e immagine dell'emancipazione femminile, arriva in città per inaugurare un cinema e si trova assediata da una folla sobillata da Ghalghal, che dopo la mancata sommossa, sfugge alla polizia e raggiunge Khomeini per preparare la rivoluzione dall'esilio. Sospesa tra un mitico passato e un drammatico presente, il romanzo è un cuore pulsante di vite e di storia, da cui si osservano gli eventi che cambieranno il volto

 



Biografia

Kader Abdolah è un esule. Nato in Iran nel 1954, aveva aderito al partito comunista clandestino durante la frequentazione della facoltà universitaria di fisica. La rivoluzione del 1979 lo aveva visto passare dall’opposizione allo Scià a quella al regime degli ayatollah. Dopo aver assistito alla decimazione dei suoi compagni uccisi o arrestati e alla sconfitta del suo partito, è espatriato Seguendo l’invito delle Nazioni Unite, nel 1988 ha raggiunto l’Olanda come rifugiato politico. Da allora ha scritto e pubblicato in nederlandese: la raccolta di racconti De adelaars (Le aquile, 1993) si è aggiudicata il Premio Het Gouden Ezelsoor per l’opera d’esordio più venduta, fanno seguito una seconda raccolta De meisjes en de partizanen) Le ragazze e i partigiani, 1995) e i romanzi Il viaggio delle bottiglie vuote, Scrittura cuneiforme e Ritratti e un vecchio sogno tradotti in diverse lingue oltre all’italiano.
Ha una rubrica su uno dei più importanti quotidiani olandesi.