un libro per sognare

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23/11/2024 14:06:48

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Solitudine
60 giorni solo a 6700 metri
Jaeger Nicolas

Editeur - Casa editrice

Dall'Oglio

America del Sud
Perù
Ande

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

1982

Pagine - Pages

238

Titolo originale

Carnets de solitude, 60 jours seul aÌ 6700 meÌtres d'altitude

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Exploits

Traduttore

Romano Bruno

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Solitudine

Solitudine  

Tratto da Forum: Fuorivia

E' scivolato lentamente nei crepacci dell'oblio. Non c'è settimana che non penso a lui. Nicolas Jaeger è stato certamente il più brillante scalatore francese. Il più interessante. Nicolas era l'uomo dei superlativi. Abbiamo dimenticato. Erano gli anni '80. L'alpinismo è ormai mediatico. Tutto è stato fatto, l'età delle esplorazioni è stata completata. E’ il tempo degli exploit. E c'è un exploit che non è alla portata di chicchessia. Quale sarà il primo uomo a scalare tutti i 14 8.000 m, da solo, senza spedizione pesante e senza portatori?
Due uomini sono in grado di farlo: l'austriaco Reinhold Messner e Nicolas Jaeger.
Non mi piace Messner, la sua visione del superuomo alpinista, il suo lato monomaniaco. Nicolas non è mio amico. Solo un cliente, un buon cliente con cui mi piace stare, per aprire una mappa, per scambiare idee. Messner pubblica libri di una banalità spaventosa. Nicolas ha scritto poco, ma finemente, umanamente. Nicolas è un umanista. Messner mi spaventa.
Nicolas era un medico. Medico e alpinista. Ha scritto la sua tesi sull'Huascaran, due mesi di vita ad alta quota per analizzare gli effetti dell'alta quota su una cavia scelta con cura: se stesso. Ha scritto un libro superbo, "Quaderni di solitudine", che ogni appassionato della montagna dovrebbe leggere e rileggere. Mi piace quando viene a trovarmi. In libreria col suo pacchetto di Gitanes: lo aiutava ad essere concentrato. Alpinista di alto livello, medico e fumatore. All'Huascaran, ha portato la sua scorta di tabacco. Non credo che questo abbia cambiato di molto le sue osservazioni.
E' stato spesso criticato per le sue sigarette. E' 'stato il primo uomo ad accendere una sigaretta in cima all'Everest. A Mazeaud, il capo della spedizione, la cosa non è piaciuta. Ma non disse nulla. Non c'era niente da dire a Nicolas. Il buon vino era già più accettabile. Abbiamo pranzato insieme una volta, da Claude, un bistrot popolare con molti piatti tradizionali. Ci siamo divisi una bottiglia di Bordeaux. E alcune sigarette. E' stato un bel momento.
Sono sicuro che Nicolas arriverà primo. Ama troppo la montagna, la vita, la poesia, la fotografia di qualità. L'altro, l'austriaco, gioca troppo al superuomo, al dio delle vette. So che Nicolas rimetterà le cose a posto, che ci mostrerà che lo sport di alto livello è solo un gioco, lui salirà le 14 montagne, per poi trascorrere una vita tranquilla con moglie e figli. Come ha giustamente scritto: "L'eroismo, è prendere la metropolitana ogni mattina." Non andare in cima al K2. Messner è in guerra con la montagna, Nicolas ci fa l'amore.
C'è un libro in mezzo a tutto questo, un autore che Messner ama citare: Eugen Guido Lammer, il cui libro Fontana di giovinezza è stato uno degli strumenti di propaganda della Germania di Hitler. Sempre l'idea del superuomo e della razza superiore, sempre l'idea del combattimento. Questo Nicolas non lo sopportava. Nemmeno io. Il problema è che il libro è stato stampato in meno di 1.000 copie da un piccolo editore di Chamonix. Né lui né io l'abbiamo letto.
Ho avuto un po 'di fortuna e l'ho trovato. L'ho offerto a Nicolas. E lo ha preso poco prima di partire per il Lhotse. Abbiamo fumato una sigaretta insieme. Era, come sempre, pieno di allegria, di amore per la vita. Abbiamo parlato di politica. Non di elezioni o roba del genere. Abbiamo parlato di uomini, di come vivono la loro vita. Prese il libro, lo infilò dentro la giacca e disse: "lo leggerò sul Lhotse"
Nicolas non tornò mai dal Lhotse. Un idiota di giornalista ha scritto che il suo tentativo era quello di un uomo che giocava alla roulette russa con sei pallottole in canna. Lo stesso giornalista, che non era degno di legargli le scarpe, morì l'anno seguente sul Kangchenjunga.
Nicolas è stato un pazzo divertente. Arrampicare gli dava piacere, essere lassù gli ha dato piacere. Non voleva essere un superuomo, né un esempio, né un leader. Solo un tipo che ha fatto esattamente quello che gli piaceva fare. Un tipo che non è stato l'ostaggio di niente e di nessuno.
Messne crede di essere stato il primo uomo ad aver scalato i quattordici 8000. Quello che non sa è che e stato preceduto ogni volta dalla mente di Nicolas Jaeger.
Tradotto da "Batman"

 



Recensione in lingua italiana

http://www.fuorivia.com/forum/viewtopic.php?f=26&t=25464&start=0


Biografia

Praticamente caduto nel crepaccio dell'oblio.

Consulta anche: L'unica biografia in lingua italiana