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Un libro nello zaino

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Terraferma
Ferrari Marco Albino

Editeur - Casa editrice

Corbaccio

America del Sud
Cile
Patagonia

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2002

Pagine - Pages

280

Titolo originale

Terraferma

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Exploits

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Terraferma
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(Lungo Tevere Testaccio,10 - Roma)

Terraferma

Terraferma  

Il libro è la storia di un viaggio del presente per ricostruire un viaggio nel passato nelle profondità della Terra del Fuoco. Una famiglia di missionari inglesi appartenente alla Patagonian Missionary Society, si imbarca a metà dell'800 determinata a portare la parola di Dio ai fuegini, gli abitanti di quella terra. Il progetto è destinato a un parziale successo e le difficoltà sono immense, ma il fascino del posto farà sì che in Patagonia decida di trascorrere la sua vita Thomas, il figlio del reverendo Despard per proseguire nella difficile impresa del padre, quando questo farà ritorno a Londra.

 



Recensione in lingua italiana

La recensione de L'Indice
Nel 1948 Lucas E. Bridges, figlio del reverendo anglicano Thomas, pubblicava a Londra The uttermost part of the Earth, autobiografia della sua infanzia trascorsa con i genitori e i cinque fratelli nelle isole della Terra del Fuoco. Quattro anni dopo usciva la versione spagnola, purtroppo mai una italiana. Del reverendo Bridges parla anche il padre salesiano Alberto Maria de Agostini in I miei viaggi nella Terra del Fuoco, pubblicato dalla Sei in successive edizioni, la prima delle quali risale al 1910. L'esploratore e cartografo de Agostini ebbe infatti modo di conoscere e stimare il reverendo, quando questi aveva già abbandonato la missione di Ushuaia per trasferirsi ad Hamberton, aprire uno spaccio di generi vari e avviare un allevamento di pecore.

La figura di Thomas Bridges ricompare nel libro di Bruce Chatwin In Patagonia (Adelphi, 1982), e la sua storia trascina con sé anche quella di Jemmy Button, l'indio yámana rapito e portato in Inghilterra nel 1830 per venire educato nella religione anglicana. Restituito alla sua isola nel 1833, dopo aver viaggiato a bordo della stessa nave sulla quale era imbarcato anche Charles Darwin - che non fece mai mistero della simpatia che provava per lui -, tornato alla vita primitiva riappare ancora come protagonista di vari episodi non sempre esemplari. Di recente, la sua vicenda, immersa nell'ambiente dei personaggi storici che l'avevano accompagnata, è stata riproposta in forma debitamente romanzata dall'argentina Sylvia Iparraguirre in La Terra del fuoco (Einaudi, 2001; cfr. "L'Indice", 2001, n. 12).

Tuttavia, sullo scenario delle isole australi fra Ottocento e Novecento, intorno alle figure di Thomas Bridges, di Button e di quant'altri avevano fatto la storia di quel paese, restavano ancora molti punti oscuri. Su di essi Marco Albino Ferrari ha cercato di far luce impostando una ricerca di tipo giornalistico. Terraferma è un doppio viaggio: viaggio nel passato e viaggio nel presente, nei luoghi pertinenti, alla scoperta degli enigmi di quel passato. L'autore si è infatti recato nella " uttermost part of the Earth ", come Lucas Bridges aveva definito il territorio della sua infanzia, o " fin del mundo ", come amano chiamarlo i fuegini. La sua inchiesta però non inizia nel Museo di Ushuaia, dove approda proveniente da Buenos Aires per documentarsi in loco: parte da più lontano, per svelare il segreto della nascita di Thomas Bridges, il perché il destino lo volle missionario-pioniere fra i "selvaggi" Ona, il suo modo di vivere l'infanzia, la giovinezza, i rapporti con la moglie e i figli.

Storie raccontate come in un romanzo, alle quali Ferrari alterna la sua personale avventura nelle acque non facili dell'Antartide, sulla barca a vela con lo skipper francese Jean Franco, nei cui approdi casuali incontra un'umanità varia e decisamente inconsueta. Avanti e indietro nel tempo, avanti e indietro nello spazio, che è quello turbolento dei canali dello Stretto di Magellano, fra terra e acque in perenne tumulto, squassate dalle bufere, fra ieri e oggi, per portare la propria esperienza e vitalizzare la storia "dei primi europei nella Terra del Fuoco".