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Sulle vie della sete, dei ghiacci e dell'oro
L'autobiografia di uno dei più celebri esploratori italiani
Desio Ardito

Editeur - Casa editrice

Mursia (Gruppo Editoriale)

Europa
Karakorum
Libia

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2005

Pagine - Pages

456

Titolo originale

Sulle vie della sete dei ghiacci e dell'oro

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Storia e documenti. Biografie


Sulle vie della sete, dei ghiacci e dell'oro  

Ha compiuto una vita piena, il professor Desio. Per me è legato al ricordo del film b/n "Italia K2" ed all'emozione di montare la tenda al Passo Hispar, dove lui la piantò alcuni decenni prima.
Il libro racconta la vita del professore fin dalla sua infanzia nel natio Friuli e delle sue prime esperienze di fanciullo fino al suo intervento come volontario nella grande guerra 15-18 appena diciottenne, come porta ordini ciclista e poi in seguito, da buon friulano, finalmente alpino. Da queste prime vicende di guerra, raccontate con immediatezza e vivacità, Desio passa al racconto delle sue avventure in giro per il mondo, affascinato dalle bellezze della natura e spinto dal suo spirito indomito di ricercatore scientifico, Divenuto docente di geologia presso l’università di Milano compie imprese nei vari continenti, dai deserti Africani, alle valli dell’Asia Centrale, alle alte vette himalaiane come lo stesso titolo del libro ricorda, fino alla ormai storica prima scalata del K2 nel 1954. Poi in Birmania, in Tibet, in Patagonia e nell’Antardite. Il libro come accennato, è scritto con la scioltezza del provetto narratore e lo si legge come un autentico romanzo autobiografico. E’ un vero peccato che sia, come dicevamo, impossibile trovarlo se non nelle biblioteche. Ci auguriamo che un giorno torni nelle librerie con le sue affascinanti immagini.

 



Biografia

Ardito Desio (Palmanova 1897 – Roma 2001), oltre a essere scienziato, è conosciuto per la sua attività di esploratore, alpinista e pioniere. Protagonista di grandi imprese nel deserto del Sahara, sul Karakorum, in Etiopia, in Albania, e poi al Polo Sud, in Birmania, in Tibet, sull’Himalaya, ha legato la sua fama alla guida della spedizione che nel 1954 conquistò il K 2. Tra le sue opere, Le vie della sete (1949, 2006), Geologia applicata all’ingegneria (1949, 1958, 1973, 2003), Le ricerche scientifiche della Spedizione italiana al Karakorum-K 2 (1954), La conquista del K2 (1954), Ricognizioni geologiche nell’Afghanistan (1961), Geologia d’Italia (1973), L’Antartide (1983), Sulle vie della sete, dei ghiacci e dell’oro: avventure straordinaria di un geologo (1987, 2005), Qual è la montagna più alta del mondo (1988), Il mio contributo al progresso scientifico (1994), Il Sahara italaliano. Il Tibesti nord-orientale (1942, 2006).


[Etiopia/AfAd01.asp]