Ladakh il paese degli alti valichi |
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Una casa in Himàlaya
La casa dell'amico Sonam, nel pieno centro storico
di Padum, è disposta su vari livelli: un ingresso buio e stretto
attraversa il pian terreno dove in invemo viene riparato gli asinelli,
si sale per una scala in pietra (nelle case vicine ho visto rudimentali
scale in argilla od in legno) verso il primo piano con gli appartamenti
invernali. Nelle stanze v'è poco da descrivere, si assomigliano
tutte, con i muri spogli, qualche tappeto e qualche cuscino, al più
un tavolinetto ed una cassapanca. Nelle case dei Ladakhi v'è in
genere un grande salone che serve da dormitorio, soggiorno e cucina per
tutto il lungo inverno, al centro del pavimento v'è un rozzo e poco
funzionale focolare e poveri scaffali allineano le stoviglie. Sonam appartiene
ad una famiglia benestante e quindi i membri della famiglia hanno ognuno
la propria stanza. La grande cucina dove Dolma, la giovine sposa, sta trafficando
per prepararci il tea, è un'ampio locale al cui centro troneggia
un monumentale focolare quadrato, alto circa un metro e largo altrettanto.
È un massiccio blocco di argilla nera con ornamenti modellati che raffigurano
i tradizionali motivi simbolici: il fior di loto, la ruota della vita e
la losanga intrecciata. Tutt'attorno, sulle pareti, corre una impalcatura
a più ripiani, molto semplice e senza ornamenti, essenziale nella
sua linearità; vi sono disposte in bell'ordine lunghe file di pentole
di rame lucente di ogni dimensione, teiere in ottone e rame arabescate
in argento ed anche alcune immagini sacre davanti alle quali brillano i
lucignoli di sette coppette d'ottone.
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