Ladakh

il paese degli alti valichi 
di Marco Vasta
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questa pagina che leggi è basata sulla edizione 1988

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bandiere di preghiera nel vento dei cinquemila metri

Salita allo Stok Kangri

Avvicinamento alla  Catena dello Stok 

Il percorso di avvicinamento parte dal villaggio di Stok seguendo il torrente. Il cammino è evidente ed è scandito di muretti e da fossatelli che dividono i campi terrazzati. Pian piano scompaiono le coltivazioni. 

La traccia si inoltra in una gola stretta che lascia vedere in alto solo una fetta di cielo. Uscito dalla gola il sentiero si innalza sul fianco della montagna per inoltrarsi in una valletta laterale. Ci si innalza di circa 200 o 300 metri e, dopo una discesa verso l’altro versante, si guadagna un piccolo colle che permette di ritornare nella valle principale. In questo modo si riesce ad evitare una strettoia impercorribile in caso di pioggia.  
Poi, dopo un’altra strettoia, la traccia sbocca in un vallone laterale. Siamo di fronte ad una conca larga e piatta. Non lasciatevi trarre in inganno dal vallone sulla vostra destra (sud), ma seguite l’asse della valle principale verso est dove la pendenza è meno accentuata. Paesaggio grandioso. La pendenza aumenta man mano che la valle compie una curva verso sud. È solo alla fine della curva che si vedono le cime innevate del massiccio. Da qui il cammino è evidente: per raggiungere la base della cima maggiore della catena, cioè lo Stok Kangri, occorre risalire la valle che si apre a destra, ponendo un campo verso i 5100 metri.  
Inoltrandosi nella valle di sinistra si possono invece raggiungere tutte le altre vette ed è anche possibile passare nella valle di Matho. 
Se si decide di montare un campo base per salire più di una vetta, è meglio scegliere la valle di sinistra. Cercate di salire il più in alto possibile fermandovi ad almeno mezz’ora prima della morena frontale, dove è possibile trovare uno spiazzo adeguato sulla sinistra orografica. Vi è anche dell’acqua in alcuni ruscelletti. 
Da questa posizione sono accessibili almeno 6 vette compresa quella dello Stok ed possibile inoltre, attraverso le creste sommitali, salire anche sul Matho Kangri. Ad alpinisti acclimatati non occorre alcun bivacco notturno poiché è possibile andare e tornare in giornata. Lo spettacolo è magnifico e si apre a nord verso i Karakorum e in lontananza si scorge la piramide del K2. Chi raggiunge la vetta avrà a sud la catena dell’Himalaya. 

La salita

(Fonte orale non verificata sostiene che lo Stok Kangri è accessibile da sud, cioè dalla valle del fiume Markha, su pendio non innevato). 

Scelta la propria meta, ci si può inoltrare in uno dei due rami della valle, entrambi con un ghiacciaio. Gli itinerari sono molteplici e tutti evidenti. Le ascensioni, facili dal punto di vista tecnico, si effettuano seguendo crestine di pietre e rocce che conducono a creste o pendii di neve o ghiaccio.  
Alcuni alpinisti acclimatati hanno raggiunto il campo base in due giorni da Stok e vi sono scesi in un solo, riuscendo ad arrivare a Leh in serate poiché una jeep era pronta ad aspettarli. 

Per informazioni aggiornate puoi provare a contattare il CIDSAE, Torino tel: 011- 6604104. 

Indice della guida on line

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