Messak Mellet
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La prima volta che sono entrato nel Messak Mellet (Messak nero o Messak meridionale) con il gruppo Libia 1990, nessuno di noi ha compreso che vi eravamo entrati, del resto eravamo i primi turisti dopo anni a penetrarvi provenendo dall'Algeria via Djanet e Ghat, prospettori minerari minerari ci avevano sicuramente preceduto assieme a tecnici di ogni genere, consiglieri militari ecc.

 

Geologia

Il Messak è un altopiano formato da:

r     arenarie che presentano impronte di vegetali,

r     scisti di color rosso vivo (loc. Tilemsine)

r     marne color feccia con venature brune (loc. Tamellet)

r     quarziti con legno silicizzato

r     conglomerati

 

Accessi da ovest (Acacus e Uan kasa)

Limmagine sottostante è tratta dall'archivio NASA

http://eol.jsc.nasa.gov/scripts/sseop/QuickView.pl?directory=ESC&ID=ISS006-E-10723

Gli accessi da ovest attraverso la falesia sono i passi (da nord a sud)

Abaoha

Tilemsine

Anäi.

 

Abahoa è un vero e proprio valico che si apre a settentrione di un vasto anfiteatro scavato nelle marne. Era la strada diretta che percorrevano i carovanieri di Arrikine o In Ezzane (Algeria).

Nella immagine a sinistra, il valico  si presenta come una isola con due corridoi a nord e sud.

 

Il passo di Tilemsine è sul bordo inferiore dell'immagine.

 

L'altopiano del Messak Mellet è largo solo 25 chilometri e i wadi  che permettono di penetrarvi sono più corti di quelli del Messak Settafet.

Le vallate ampie scendono verso l'Edeyen Mourzuk dove si prolungano in vasti corridoi che terminano dopo alcuni chilometri in bacini chiusi da dune.

 
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