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21 settembre 2002


Isole Maldive, migliaia di isole disseminate nell’Oceano Indiano,  una decina di atolli corallini che inglobano lagune di sogno, coronati da ciuffi di palme dove il mare è protagonista assoluto, splendidi fondali, branchi di pesci multicolori, squali quasi domestici, una temperatura che varia dai 23 ai 30° con un clima subtropicale caldo e ventilato tutto l’anno.

La maggior parte delle isole sono disabitate, alcune ospitano lussuosi villaggi vacanze, altre modesti villaggi che assicurano un letto e un tetto economici, altre ancora sono abitate da pescatori che talvolta possono ospitare viaggiatori di passaggio. Questo è lo scenario del mio  viaggio alla scoperta delle isole Maldive.


Alcuni giorni a disposizione, tanta stanchezza, voglia di andare al mare nel pieno di un nebbioso inverno padano. Io, tranquillo 52enne con sonno arretrato da recuperare, mi sono trovato a coordinare un viaggio della linea "Discovery", la linea giovani di AnM. Una settimana a compulsare voluminosi dossier di tutti i viaggi precedenti, contenenti ogni informazione pratica su barche, villaggi e case di pescatori, e poi in volo...

"Una vacanza unica e indimenticabile" prometteva la rivista "Avventure nel Mondo": lo è stata! Un vagabondaggio in uno dei mari più belli del mondo.

Al di fuori degli schemi ordinari di un viaggio alle Maldive, al di fuori delle isole turistiche, ci siamo mossi in barca di isola in isola, alla ricerca delle spiagge e degli atolli più belli e più incontaminati. Un’avventura su misura perme che  amo il mare, il sole, i coralli e i pesci da guardare e... da mangiare, le palme, i cocchi, la sabbia bianca e... il mio mal di mare.

Abbiamo navigato a bordo di una barca attrezzata con cuccette, cuoco e doccia (purtroppo più di una al giorno per partecipante). Il viaggio non era pre-organizzato, se non in linee generali, cioè per la data di partenza e di ritorno, ma non l’area da visitare. È stato il pilota/comandante a suggerire i luoghi di immersione e pernottamento, non siamo rimasti delusi! A parte le necessarie soste per rifornirsi di acqua dolce e frutta (se ne trova) in piccoli villaggi, la vita si svolgerà a bordo della nostra barca. La natura "sola" è stata la compagna vera di questi dieci giorni di vagabondaggio. Abbiamo mangiato  il pesce pescato con le lenze  senza uccidere più pesce del necessario, abbiamo ributtato in mare i pesci non commestibili e quelli di dimensioni non cucinabili, ma non abbiamo disdegnato i tonnetti cucinati a trance.

Che dire di più? Tramonti e notti indimenticabili, specie quelli vissuti su un’isola al confine tra mare aperto e atollo... 

E poi solo pinne, maschera, boccaglio per le immersioni.

e tu proteggi le Maldive?