Da Creta a Petra:
piccoli viaggiatori crescono
Il viaggio in Siria
(vedi AnM n° x - 199Y) mi aveva rincuorato: anche con un lattante si
può viaggiare in modo spartano e bohemien ma per le vacanze successive
abbiamo pensato a viaggi in famiglia, senza il gruppo di AnM. Nei nostri
progetti doveva essere un periodo di tre settimane, alternando momenti
di relax a escursioni paesaggistiche o culturali. Un viaggio di
spostamento, cambiando località ogni due o tre giorni.
La scelta è caduta sull'estero dove, al di là
dell'eventuale spesa del traghetto, a parità di prezzo avremmo
incontrato strutture meno affollate e meglio gestite di quelle italiane.
Grecia, Creta,
Provenza, Corsica,
affrontate con automobile carica all'inverosimile.
Fondamentale il set fornello - batteria -
tavolo pieghevole - tenda a cupola. Con un po' di pratica è
possibile installare il campo e pranzare nel giro di venti minuti. Luisa
ha terminato lo svezzamento a Creta
dove ha mosso le prime "gattonate". In questa fase dai 6 mesi
ai due anni utilissimo il lettino pieghevole, molto basso che
entra anche nella tenda a cupola usata talvolta come zanzariera.
In quattro viaggi estivi non abbiamo mai affittato una camera. Crescendo
abbiamo cambiato tenda, passando dalla "Svalbard" alla "Avventurona"
dove stuoie, sacchi a pelo estivi quadrati e un paio di lenzuoli
formavano un comodo spazio giochi. Un ombrellone unito alla zanzariera
di AnM permette di montare un ampio gazebo.
Anche sui traghetti, come nei viaggi aerei,
d'obbligo imbarcare il passeggino ad ombrello. Quando non
trovavamo cabine, sul ponte aprivamo il lettino, fissandolo con una
cinghia alle panche affinche non scivolasse via.
In Siria
(1992) avevamo portato tutto (dico tutto) ed avevamo fatto bene
poiché i pannolini li avevamo visti solo a Damasco
ed Aleppo e il latte in polvere non
zuccherato sembrava sconosciuto. Per questo abbiamo sempre continuato a
partire con grandi scorte di ogni cosa che servisse a Luisa. In Grecia
(1992) non trovavamo omogeneizzati mentre la linea Chicco era in vendita
in tutte le farmacie (nel 94 in alcuni supermercati finalmente erano
comparsi). In Francia le linee di
omogeneizzati presenti sul mercato non rientravano nei gusti della
bimba. Per fortuna una sana dieta mediterranea a base di spaghetti,
olive, salame e frutta fresca, ha sempre riscosso successo. Il set di
cucina ha permesso di sostare quando e come volevamo preparando pranzi e
cene, alla fonte di Achille (GR)
così come nelle gole del Verdon
(F).
Dopo i due anni abbiamo lasciato a casa il
lettino pieghevole ricorrendo ai materassini a stuoia.
L'organizzazione del viaggio non si è modificata ma occorre un
controllo maggiore. Quando dormivamo sul ponte Luisa veniva legata
per un polso a quello di un genitore per evitare che nella notte
partisse verso le murate. Sia sul traghetto che nei camping le piscine
sono una calamita e quattro occhi non bastano mai.
Nelle escursioni, oltre al passeggino,
abbiamo usato lo zaino, passando da quello imbottito per bimbi
dai 4 ai 12 mesi a quello con un intelaiatura in ferro (modello Vaude).
Marco soffre di ernia discale ma con il bastino non ha mai avuto
problemi e le gole di Samaria (in
salita) sono state pesanti solo per il caldo.
In un paio di viaggi, al secondo o terzo
giorno, Luisa ha avuto un episodio febbrile probabilmente dovuto
allo stress. Un po' di riposo all'ombra ha risolto ogni problema.
A tre anni appena compiuti Luisa era ormai
scafata per il viaggio in Giordania.
Unica nuova precauzione: l'antitifica. Maggior impegno invece per la
preparazione psicologica del viaggio: foto di mamma e papà nel
paese dei cammelli e racconti ambientati nel deserto; accenni ad un
"lungo, lungo stare seduti" riferito sia all'aereo che al
pulmino.
Ed eccoci alla partenza con il solito trasloco.
In cabina passeggino e borsa con più ricambi, medicine,
alcuni viveri (finalmente basta pannolini!), fogli e
pennarelli, un orsetto e un gioco ai quali si è
aggiunta una baby sitter elettronica, cioè un registratore con favole
in cassetta trovato sotto l'albero di Natale dell'albergo ad Amman.
In stiva tutto il resto: seggiolino per auto, borsoni e bidoni
da spedizione con i viveri mai usati perché Luisa si è adattata
bene al gruppo e al viaggio, complice la cucina giordana ed i
"ristorantini locali" che offrono spiedini, polpette e polli
appetitosi. Lo standard degli alberghi è buono, ottimo ad Amman. Il
trucido ostello a Gerusalemme -
porta di Damasco, fra anziani figli di fiori, predicatori e gatti, è
stata una piacevole variante. Quanto a salute, sempre bene tranne una congestione
a Wadi Rum dovuta ai troppi kebab od
al freddo (in tenda 0° gradi a Capodanno) essendo uscita dal sacco a
pelo nel cuore della notte (per basse temperature Luisa ha un mummia
in hollowfille non danneggiabile da eventuale pipì). Il seggiolino
per auto è stato fondamentale per viaggiare tranquilli. Luisa ha
avuto un suo posto ben definito, abbastanza alto per guardare fuori dai
finestrini e nessuno ha dovuto tenerla in braccio quando si
addormentava.
Genitori incoscienti? Non lo so. Di sicuro
Luisa ha tuttora un bel ricordo del viaggio e del gruppo che non è
stato né oppresso dalla sua presenza, né ha dovuto subire variazioni
di orari o di itinerari. Ed il capogruppo non ha certo trascurato i
partecipanti per dedicarsi unicamente alla famiglia. Con questo non
voglio invitare ad iscriversi con i figli a qualsiasi viaggio. Luisa è
una bimba normale, esile e affaticabile come tutti i coetanei, ma ha
avuto una lunga preparazione di escursioni in montagna e di vacanze
spartane. Inoltre ogni esperienza è sempre molto personale, forse è
meglio dire famigliare, e legata a questa età.
Chi ha provato prima di noi sostiene che dopo i
sei sette anni i bambini vogliono la compagnia di coetanei. Vuol dire
che partiremo per esperienze nuove.
Wanda Romagnoli
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