Perché?Nel 1990 mi è stata offerta la possibilità di far parte del primo gruppo di turisti che entrava in Libia dalla Algeria (provenendo dalla oasi di Djanet). Negli spazi incontaminati (allora) di Acacus, Messak e Matendusch, ho navigato fra dune e rocce. Con il secondo viaggio, iniziato e terminato sulla costa mediterranea, ho scoperto che la Libia non è un paese di sole palme e deserto. Anche se quasi tutto il territorio è stato inglobato dal Sahara, è sorprendente quanto la Libia sia piacevolmente mediterranea. Tripoli è una bella città africana, migliore di molte altre, e la regione orientale di Jebel Akhdar ricorda più la verdeggiante Creta che il paesaggio arido di altri luoghi nord africani. Ovviamente ho cercato dune e cammelli, e in ogni viaggio ho vissuto intense emozioni per giorni e giorni, soprattutto nel Fezzan sul tracce non solo dei nomadi ma anche sulle piste percorse nel secolo scorso da esploratori e geografi come Ardito Desio. Con le sue antiche rovine greco-romane, le moderne espressioni artistiche, la ricchezza derivante dal petrolio, la Libia rappresenta un po' un mondo a sé; ultimamente, tuttavia, con la fine delle sanzioni ONU, le cose stanno cambiando e il paese si sta aprendo al resto del mondo. Il terzo viaggio, raggiungendo il vulcano Namus e gli infiniti campi di fossili è stata una nuova sorpresa. Ed è aumentata la voglia di tornare. |
Nome completo del paese:
Jamahiriya Libica del Popolo Socialista ---------------------------------------- |