Arabia deserta
Doughty Charles M.
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Editeur - Casa editrice |
Payot
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Medio Oriente
Arabia
Arabia
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Anno - Date de Parution |
2003
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Pagine - Pages
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493
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Titolo originale
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Travels in Arabia Deserta
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Lingua - language - langue
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fra
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Edizione - Collana |
Petite Bibliothèque Payot - Voyageurs
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Traduttore |
Jacques Marty
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Arabia Deserta |
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Una bibbia nel suo genere... Possiamo anche scrivere libri su questa o quella zona del deserto o su qualche aspetto particolare della sua storia, ma mai potrà esservi un altro quadro d'insieme, perché in questo libro viene detto tutto, e da un grande maestro." dall'Introduzione di T.E. Lawrence
Nel 1876 un giovane medico e poeta inglese innamorato dei popoli e della cultura del Medio Oriente decide di visitare un sito archeologico nascosto nel cuore dell’Arabia. Per raggiungerlo, non esita a travestirsi da pellegrino e a unirsi alla grande carovana di devoti che da Damasco si reca alle città sante dell’Islam. Comincia così l’odissea nel deserto di Charles M. Doughty, turista clandestino che nessuna autorità può proteggere nella sua esplorazione di un mondo arcaico, violento e misterioso, in cui le regole di comportamento a lui note non valgono nulla. Mille incontri indimenticabili si svolgono negli scenari magici e solenni delle immense distese di sabbia, tra la fatica delle lunghe cavalcate a dorso di cammello, le soste in villaggi e accampamenti che sembrano usciti da un lontano passato, la fame e la sete, i tradimenti e gli agguati delle guide cui l’ignaro viaggiatore si affida, e i momenti di comunione con gli eroici abitanti del deserto, uomini e donne osservati da Doughty con l’appassionata attenzione dello straniero che, per sopravvivere, ha bisogno di distinguere a colpo sicuro gli amici dai nemici.
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Recensione in altra lingua (English): |
"It is not comfortable to have to write about [Travels in] Arabia Deserta," T.E. Lawrence wrote in his introduction to the 1908 abridgment of Doughty's idiosyncratic monument. "I have studied it for ten years, and have grown to consider it a book not like other books, but something particular, a bible of its kind. To turn round now and reckon its merits and demerits seems absurd. I do not think that any traveller in Arabia before or after Mr. Doughty has qualified himself to praise the book - much less to blame it."
Lawrence was not alone in that assessment, although Edward Garnett, who abridged the legendary traveler's 1,100-page book for what he hoped would be a wider readership, was forced to agree with Doughty's biographer that the book was possessed of a "strange style, which, maintained throughout a work of over 600,000 words, discouraged even the very elect." In small bites, however, the work's style is quite digestible. |
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Recensione in altra lingua (Français): |
Parti en 1876 avec la caravane du pèlerinage de La Mecque, Charles Doughty s'engage dans une longue errance de deux ans et demi parmi les campements bédouins. Sans escorte et muni d'un pécule dérisoire, il sillonne l'Arabie à la recherche de sites bibliques ou de formations géologiques remarquables, et dans cette région d'islam « fanatique » il refuse de se faire passer pour un musulman, au péril de sa vie. Sont récit, paru en 1888, fut longtemps le livre de chevet de Lawrence d'Arabie et reste considéré comme un chef-d'oeuvre de la littérature de voyage. |
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