I missionari italiani nel Tibet e nel Nepal
G.B. Ramusio pubblicò, a metà del sec. XVI, una raccolta sui navigatori e viaggiatori che avevano, con grande coraggio, scoperto terre e continenti ignoti. L'opera del Ramusio ebbe grande successo e uscì in parecchie edizioni, costituendo anche il modello di collezioni straniere. Ispirandosi a tale raccolta l'Istituto Poligrafico pubblica la serie "Il Nuovo Ramusio" destinata agli scritti dei nostri viaggiatori in Oriente e in Africa. La collana è apparsa sotto la direzione scientifica di Giuseppe Tucci. _____________________________________ Per conoscere il Tibet attraverso gli scritti ed i diari degli Italiani che vi sono giunti nel '700. ell'opera Il nuovo Ramusio si può leggere la vicenda di padre Ippolito Desideri S.J., nella parte I missionari italiani nel Tihet e nel Nepal (ne esiste anche una ristampa curata da Einaudi). In questi volumi sono racchiuse le lettere ed i documenti scritti da Cappuccini e Gesuiti nel corso delle loro peregrinazioni. Il curatore ha aggiunto pochi e scarsi commenti ed il testo è interessante anche per quanto riguarda il Ladakh perché Desideri è il primo europeo a descriverlo. I suoi manoscritti rimasero inediti fino ai primi decenni del '900 e furono ignorati fino al 1904 quando vennero scoperti da Carlo Puini.
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