Il paesaggio e il silenzio
Turri Eugenio
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Editeur - Casa editrice |
Marsilio
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Asia
Europa
Africa
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Città - Town - Ville |
Venezia
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Anno - Date de Parution |
2004
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Lingua - language - langue
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italiano
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Edizione - Collana |
Biblioteca
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Il paesaggio e il silenzio
La nostra società non pratica molto il silenzio. Viviamo nel rumore, assediati da fragori, sollecitati da ritmi di vita assordanti, come se ciò fosse un modo di dimenticare la nostra condizione umana. Ma se poi ci immergiamo, anche per brevi pause, nel silenzio, isolandoci nei luoghi di natura che stanno fuori dagli spazi del rumore, astraendoci in certo modo dal presente, dal quotidiano, scopriamo che il mondo che ci circonda, vive secondo il ritmo universale che riconduce ai misteri dello spazio e del tempo. E il paesaggio allora ci appare diverso da come lo si guarda nella luce cruda del quotidiano: tutto ci racconta che ciò che abbiamo davanti è il risultato di una sommersione continua di paesaggi anteriori, e che ogni loro forma assume una carica semiotica che ne fa un’orma, un ricordo del passato. Questo è il filo ideale o la metafora che regge questo libro, raccolta di brevi saggi che analizzano il paesaggio non dimenticando il ritmo che ne scandisce la formazione e il mutamento continuo. Un modo di guardare al paesaggio che rimanda ai comportamenti archetipi dell’uomo nella natura, venati dal senso religioso dell’agire umano, acquistando un senso diverso alla luce di quelle verità che il frastuono del nostro tempo sembra obliterare. Si riscoprono condizioni dimenticate e si fa una semiologia che serve a tutti coloro che progettano paesaggi, urbanisti, naturalisti, studiosi del campo fisico e umanistico, spesso dimentichi dei percorsi da cui derivano i paesaggi che abbiamo davanti; della caducità del nostro affannarci tra i fragori devastanti del vivere d’oggi, per alimentare un’etica e una diversa consapevolezza del nostro rapporto con la natura.
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Recensione in lingua italiana |
Eugenio Turri, veronese, geografo, è autore tra l’altro di Viaggio a Samarcanda (1963 nuova edizione Diabasis 2004), Antropologia del paesaggio (1974 e 1981), Semiologia del paesaggio italiano (1979 e 1990), Dentro il paesaggio: il territorio laboratorio (1982), Gli uomini delle tende (1983 e nuova edizione Bollati Boringhieri 2003), La via della seta (1983), Weekend nel Mesozoico (1992), Miracolo economico: dalla villa veneta al capannone industriale (1995), Il paesaggio degli uomini. La natura, la cultura, la storia (2003). Con Marsilio ha pubblicato Il paesaggio come teatro (1992) e La conoscenza del territorio (2003) e Il paesaggio e il silenzio (2004). Per anni è stato consulente per la pianificazione territoriale e paesistica alla Regione Lombardia e ha insegnato geografia del paesaggio alla facoltà di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Milano. |
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Biografia |
Eugenio Turri ha insegnato, sino al 2001, Geografia del Paesaggio alla Facoltà di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Milano. Per una decina di anni è stato anche consulente per la pianificazione paesistica e territoriale alla Regione Lombardia. Ha studiato a Milano e ha iniziato la sua attività come cartografo nelle redazioni del Touring Club Italiano. Ha cominciato negli stessi anni a viaggiare, collaborando al noto settimanale Il Mondo (negli anni '50 e'60), a Comunità, a Le Vie del Mondo e alle riviste accademiche di geografia. È stato poi all'Istituto Geografico De Agostini dove ha diretto l'opera, in 12 volumi, Il Milione; per la stessa casa editrice ha scritto o curato le maggiori opere di geografia, come i volumi di Continenti e Paesi, le collane L'Italia, uomini e territorio, L'uomo sulla Terra, L'Europa, oltre che i noti atlanti, editi in diversi paesi. Ha trascorso lunghi e frequenti periodi di studio nel Terzo Mondo ed in particolare ha dedicato la sua attenzione ai popoli nomadi, sui quali ha pubblicato diversi studi e i volumi Gli uomini delle tende e I nomadi. Suo territorio privilegiato di studio è sempre stato il Monte Baldo cui ha dedicato un libro, Il Monte Baldo. Eugenio Turri ha dato un contributo d’eccezione nella stesura del Piano di Area del Garda. Il suo più recente lavoro è uno studio sugli sviluppi urbani della pianura padana, che coinvolge anche le valli alpine, intitolato La megalopoli padana.
Bibliografia Sintetica Viaggio a Samarcanda, IGDA, 1963Il diario del geologo, Rebellato, 1967 La Lessinia: la natura e l'uomo nel paesaggio, Ediz. di Vita veronese, 1969 l monte Baldo, COREV, 1971 Continenti e paesi, De Agostini, 1973 Antropologia del paesaggio, Ed. di Comunità, 1974 Nomadi: gli uomini dei grandi spazi, Fabbri, 1978 Il Lago di Garda, De Agostini, 1978 Semiologia del paesaggio italiano, Longanesi, 1979 L'Italia ieri e oggi: una rivisitazione fotografica, De Agostini, 1981 La via della seta, De Agostini, 1983 Il Bangher : la montagna e l'utopia, Bertani, 1988 L'Italia: realtà e immagine di un paese, De Agostini, 1988 Week-end nel Mesozoico, Cierre, 1992 Il paesaggio come teatro: dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, 1998 La megalopoli padana, Marsilio, 2000 Villa veneta: agonia di una civiltà, Cierre, 2002 Gli uomini delle tende: dalla Mongolia alla Mauritania, Bruno Mondadori, 2003 Il viaggio di Abdu. Dall'Oriente all'Occidente, Diabasis, 2004 Viaggio a Samarcanda, Diabasis, 2004 (ried.) Il paesaggio e il silenzio, Marsilio, 2004 Taklimakan, deserto da cui non si torna indietro, Di monte in monte, 2005 Il paesaggio come teatro: dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, 1998 (ried.) |
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