Il Museo Nazionale d'Arte Orientale
Il Museo Nazionale d’Arte Orientale, recentemente intitolato al professor Giuseppe Tucci, illustre orientalista, è stato istituito nel 1957, appunto su proposta del professor Tucci, ed aperto al pubblico nel 1958. E’ un Istituto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, legato da una convenzione all’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO, già IsMEO), convenzione secondo la quale sono depositate presso il Museo le opere di proprietà dell’IsIAO, gran parte delle quali proviene dagli scavi effettuati a suo tempo in Pakistan, Iran, Afghanistan. Il Museo detiene perciò la più ampia collezione in Europa di arte del Gandhara (Pakistan, Swat). È un museo prevalentemente archeologico, che conserva opere che si riferiscono ad un’ampia estensione geografica – dal Vicino Oriente all’Estremo Oriente e all’Asia sud-orientale – e ad un esteso arco di tempo – dalla protostoria al secolo XIX - . Recentemente il Museo si è arricchito di una cospicua donazione: 2090 opere che si riferiscono soprattutto all’ambito tibeto-nepalese ed all’Iran. Oltre ad esporre e conservare le sue collezioni il Museo Nazionale d’Arte Orientale esercita anche compiti di tutela e promozione dell’arte ed archeologia orientali in ambito nazionale: è dotato, infatti, di un archivio delle collezioni orientali in Italia, di un archivio fotografico (che accoglie anche la documentazione degli scavi dell’IsIAO inOriente), di una biblioteca specialistica, di un servizio di bio-archeologia e di un laboratorio di restauro. Il Museo ha sede in Roma a Palazzo Brancaccio.
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