Il Sahara italiano
L’introduzione e la pubblicazione sono state curate dal Prof. Alberto Prestininzi, il quale ne ha supportato con il Centro di Ricerca CE.RI (Sapienza – Università di Roma) la pubblicazione. Il libro raccoglie una serie di informazioni geologiche sul Tibesti uno dei più importanti massicci vulcanici del Sahara che, per la sua posizione geografica, ancora oggi resta di difficile accesso trovandosi al confine tra Libia e Tchad, circondato da un deserto assoluto e inospitale. Nel libro, oltre a descrizioni strettamente geo-morfologiche dei luoghi, troviamo importanti informazioni sul popolo dei Tebu e sui siti di arte rupestre che ne caratterizzano l’area.
|
Ardito Desio (Palmanova 1897 – Roma 2001), oltre a essere scienziato, è conosciuto per la sua attività di esploratore, alpinista e pioniere. Protagonista di grandi imprese nel deserto del Sahara, sul Karakorum, in Etiopia, in Albania, e poi al Polo Sud, in Birmania, in Tibet, sull’Himalaya, ha legato la sua fama alla guida della spedizione che nel 1954 conquistò il K 2. Tra le sue opere, Le vie della sete (1949, 2006), Geologia applicata all’ingegneria (1949, 1958, 1973, 2003), Le ricerche scientifiche della Spedizione italiana al Karakorum-K 2 (1954), La conquista del K2 (1954), Ricognizioni geologiche nell’Afghanistan (1961), Geologia d’Italia (1973), L’Antartide (1983), Sulle vie della sete, dei ghiacci e dell’oro: avventure straordinaria di un geologo (1987, 2005), Qual è la montagna più alta del mondo (1988), Il mio contributo al progresso scientifico (1994), Il Sahara italaliano. Il Tibesti nord-orientale (1942, 2006).
|