Sette anni contro il Tirich
Nell’agosto 1975 la cordata italiana Calcagno-Machetto affrontò con successo una sfida per quel tempo impensabile: salire un quasi Ottomila con uno stile (che poi si sarebbe chiamato alpino) del tutto nuovo nell’ambito dell’alpinismo di spedizione: senza portatori, senza ossigeno, senza spole, solo due alpinisti. Stiamo parlando della via degli Italiani sul versante ovest del Tirich Mir West, con prosecuzione fino alla vetta del Tirich Mir Principale. Machetto decide di tornare al Tirich nel 1975: questa volta il suo compagno è Gianni Calcagno, perché Beppe, quel 23 luglio, si sposa. L’obiettivo, questa volta, è ancora più folle del precedente: lo sperone ghiacciato di 1300 metri che porta ai 7708 metri della vetta del Tirich Mir, il “monte più alto del volo dell’aquila”. Diventerà la via degli Italiani, ma non è la prima volta che raggiungono la vetta: pochi giorni prima Machetto e Calcagno hanno raggiunto la cima lungo la via dei Cecoslovacchi, per allenamento.
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