Il giardino luminoso del re angelo.
Il libro di Peter Levi narra la storia di un viaggio e di un'amicizia nei primi anni Settanta al ritorno dall'Afghanistan. Le valli afghane non erano ancora state bruciate dal napalm dell'esercito sovietico, e i Buddha di Bamiyan non avevano conosciuto la follia integralista. Chatwin voleva completare i suoi appunti di etnologia sulla vita nomade delle popolazioni di quei luoghi e Levi, gesuita che avrebbe poi abbandonato la tonaca per amore, sognava di visitare i siti archeologici greci smarriti fra le montagne di una terra così lontana dalle rive del Meditteraneo. Quel viaggio, le loro riflessioni, le annotazioni, i monumenti che ammirarono ritornano in questo libro attraverso la penna di Levi e gli scatti fotografici di Chatwin.
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Nel 1969 Chatwin stringe amicizia con Peter Levi, gesuita e scrittore, che vuole andare in Afghanistan sulle orme di Alessandro Magno. I due contattano un giovane archeologo italiano, Maurizio Tosi, che sta per partire per una missione archeologica in quel paese. Il viaggio durerà tre mesi. Levi scriverà un libro: The Light Garden of the Angel King, che è un diario del viaggio con Chatwin. Quest’ultimo invece riempie taccuini, fotografa e disegna. Rimane molto colpito da uno strano tesoro di Fullol, nel museo di Kabul. Lo disegna e invita Tosi a fotografarlo. Alla fine del viaggio Chatwin decide di diventare scrittore. Il tesoro scompare inghiottito dalla guerra e i disegni di Chatwin rimangono a testimoniare il suo straordinario talento di studioso e viaggiatore. |