Donna, e nigeriana - un'orgogliosa Ibo - emigrata a Londra negli anni '60, con marito e figli, Adah, a Lagos brillantemente diplomata dalla scuola metodista, scopre ben presto che il suo Regno Unito è una falsa terra promessa. E sulla sua pelle vive i disagi e le contraddizioni di uno scontro di culture: sperimenta il lavoro, lo stato assistenziale, l'emarginazione, la violenza del suo matrimonio alle cui regole non può non sottrarsi ma, caparbiamente, continua ad affermare il suo diritto a una vita migliore. Questa la storia, raccontata in due romanzi qui raccolti sotto il titolo del secondo. Nel primo, "In the Ditch", ha maggior rilievo la vita nei caseggiati popolari dove la comune povertà ricrea un clima di solidarietà umana e di partecipazione collettiva. Ma la storia continua - poiché si tratta di un resoconto autobiografico - nella vita della Emecheta, scrittrice nigeriana proprietaria oggi di una sua casa editrice e vivente a Londra. L'inglese è la sua lingua - come, almeno in parte, la sua formazione nigeriana puntellata da "Pilgrim's Progress" e testi biblici -, ma un inglese sciolto nel ritmo del parlato quotidiano cui aggiunge freschezza l'uso del gergo, sia "cockney" o "pidgin", e dell'humour con cui Adah riesce a vivere e a descrivere il proletariato urbano in cui, volente o nolente, si trova inserita.
(scheda pubblicata per "l'Indice" edizione del 1988) scheda di Baggiani, A., L'Indice 1988, n. 1
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