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Creature di sabbia

Ben Jelloun Tahar


Editeur - Casa editrice

Einaudi

Africa
Africa del Nord
Marocco


Città - Town - Ville

Torino

Anno - Date de Parution

1982

Pagine - Pages

180

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Einaudi Tascabili (cur. Volterrani E.)


Creature  di  sabbia Creature di sabbia  

(scheda pubblicata per l'edizione del 1987)
scheda di Accornero, S., L'Indice 1988, n. 2

"La Nuit sacrée", di cui Einaudi sta preparando la traduzione, ha valso al suo autore l'ultimo premio Goncourt e occupa la testa delle classifiche per i libri più venduti, suscitando una 'querelle' tipicamente parigina tra fautori e detrattori di una lingua francese che risulta "più pura" quando viene usata come arma o bandiera da scrittori francofoni, in Italia invece, "Creatura di sabbia", il penultimo libro del marocchino Tahar Ben Jelloun, è una rara occasione per saperne un po' di più sul mondo arabo contemporaneo.
La protagonista, costretta dal padre a crescere maschio, fornisce il pretesto per una denuncia della condizione femminile nel mondo musulmano, ma Tahar Ben Jelloun va ben oltre: coinvolge ironicamente in un fantasmagorico gioco di specchi, ulteriormente sfaccettato dall'ottima traduzione, il diario - vero o presunto - dello/a sventurato/a e le lettere da esso/a ricevute, il racconto del cantastorie, sempre pronto ad accogliere ogni modificazione apportata dal pubblico e infine il lettore, calorosamente invitato a penetrare la casa della scrittura.

 

Consulta anche: La donna nella cultura musulmana: "silenzio" e "esclusione" in alcuni romanzi di Tahar Ben Jelloun


Biografia

Ben Jelloun Tahar

Tahar Ben Jelloun è uno degli autori marocchini più conosciuti in Europa. Nasce a Fèz il giorno 1 dicembre 1944 dove trascorre la sua giovinezza. Ben presto, però, si trasferisce prima a Tangeri, dove frequenta il liceo francese, e poi a Rabat. Qui si iscrive all'università "Mohammed V" dove si laurea in filosofia.
Intorno ai primi anni '60 Ben Jelloun inizia la sua carriera di scrittore ed è in questo periodo che partecipa attivamente alla stesura della rivista "Souffles" che diventerà uno dei movimenti letterari più importanti del Nord-Africa. Fa la conoscenza di uno dei personaggi più importanti del momento, Abdellatif Laâbi, giornalista e fondatore di "Souffles", da cui trae innumerevoli insegnamenti e con cui elabora nuove teorie e programmi.
Contemporaneamente porta a termine la sua prima collezione di poesie intitolata "Hommes sous linceul de silence" che viene pubblicata nel 1971.
Dopo aver conseguito la laurea in filosofia si trasferisce in Francia dove frequenta l'università di Parigi. Qui ottiene il dottorato realizzando uno studio sulla sessualità degli immigrati nord-africani in Francia, studio da cui, intorno alla seconda metà degli anni '70, scaturiranno due testi importanti quali "La Plus haute des solitudes" e "La Reclusion solitaire". In queste due opere si sofferma ad analizzare la condizione degli emigrati magrebini in Francia che, fuggiti dal proprio paese con l'intento di cambiare vita, di migliorare la propria posizione sociale, sono diventati i nuovi schiavi di antichi padroni.
Pian piano la sua voce comincia a farsi sentire ma l'eco di queste parole si farà più intenso e penetrante con la pubblicazione di due opere importantissime quali "L'Enfant de sable" e "La Nuit sacrée", quest'ultima vincitrice del premio Goncourt che lo ha designato quale scrittore di fama internazionale. Da allora i suoi testi sono diventati sempre più numerosi mentre il genere letterario in cui si è distinto si è diversificato nel tempo.
Ha scritto novelle, poesie, opere teatrali, saggi, riuscendo ad apportare in ognuna delle sue opere elementi innovativi rispetto alla tradizione a cui egli stesso guardava e, contemporaneamente, la sua scrittura si è evoluta di giorno in giorno. Le tematiche trattate sono molteplici ma si basano tutte su argomenti scottanti e sempre attuali come l'emigrazione ("Hospitalité française"); la ricerca d'identità ("La Prière de l'absent" e "La Nuit sacrée"), la corruzione ("L'Homme rompu").
Diversa è anche l'ambientazione delle storie tant'è vero che dal Marocco di "Moha le fou", "Moha le sage", o "Jour de silence à Tanger", si passa a testi ambientati in Italia ed in particolare a Napoli ("Labyrinthe des sentiments" e "L'Auberge des pauvres"). A questa lunghissima lista di opere ne va aggiunta una, più recente, "Cette aveuglante absence de lumière" che, nonostante le critiche ne abbiano accompagnato la pubblicazione, ha impressionato il pubblico per la sua forza, per la sua scrittura che pare aver raggiunto in queste pagine il suo punto più alto.

Consulta anche: La donna nella cultura musulmana: "silenzio" e "esclusione" in alcuni romanzi di Tahar Ben Jelloun