Manfredo Vanni, che nel 1947 era docente universitario di geografia a Torino dedica un ampio capitolo alla storia della scoperta della regione himalayana riportando le annotazioni dei missionari e religiosi che fin dal 1300 si avventurarono in quei luoghi. Nel 1741 il cappuccino Cassiano Beligatti da Macerata scriveva: 鉄alimmo il Monte Lhangur fra balze precipitose; a misura che ci avvicinavamo alla sommit・del monte aumentavasi in tutti il dolore del capo e dello stomaco, con difficolt・di respiro...・ E ancora: ・..salimmo le montagne, bench・non pervenimmo sino all'alto ove erano coperte di neve; in salendo questo monte, vedemmo dalla parte di nord una lunga fila di alti monti coperti d'alto al fondo di grossa neve, a' quali li mulattieri fecero riverenza risguardandoli come dimora di numi... ci fu asserito che in quelli monti la neve mai si distrugge restando tutto l'anno coperti d'alte nevi e che per tal causa sono inabitabili e inacessibili...・ |