Dopo "Bad Land", l'autore inglese riprende la sua esplorazione dell'America meno conosciuta affrontando l'oceano o meglio il Passaggio Interno, un dedalo di bracci di mare che si estende dall'estremo Nordovest degli Stati Uniti continentali all'Alaska, lambendo la costa Occidentale del Canada. Attraverso lo specchio deformante dell'Alaska, l'ultima frontiera, terra dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e dei miraggi di arricchimento facile, delle città che nascono e muoiono nell'arco di una generazione e degli orsi che frugano nei bidoni dell'immondizia, Raban ci offre un ritratto dell'America pieno di contraddizioni e di fascino.
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With the same rigorous observation (natural and social), invigorating stylishness, and encyclopedic learning that he brought to his National Book Award-winning Bad Land, Jonathan Raban conducts readers along the Inside Passage from Seattle to Juneau. The physical distance is 1,000 miles of difficult-and often treacherous-water, which Raban navigates solo in a 35-foot sailboat. But Passage to Juneau also traverses a gulf of centuries and cultures: the immeasurable divide between the Northwest's Indians and its first European explorers-- between its embattled fishermen and loggers and its pampered new class. Along the way, Raban offers captivating discourses on art, philosophy, and navigation and an unsparing narrative of personal loss. |