Il secolo cinese
La Cina che ho conosciuto vent'anni fa, la Cina periferica del sud ovest, il Tibet, il Sinkiang, non essite più o forse esiste solo nelle comunità rurali. Ho seguito con attenzione i reportage dalla Cina curati da Federico Rampini usciti su "la Repubblica". Ho acuistato "il secolo cinese" a Fiumicino e mi tenuto compagnia sotto le stelle della Namibia, una lettura accattivante mentre combattevo con la stanzhezza e la pila frontale. Non solo una raccolta di quanto già pubblicato, ma anche pezzi usciti successivamente (come quello sualla gradne flotta cinese spintasi ad occidente). Un libro da consigliare a chi si cheide quale sarà il nostro futuro. "Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà." Questa celebre profezia, pronunciata da Napoleone nel 1816 e poi ripresa da Lenin poco prima di morire, sembra essersi avverata. E le conseguenze per tutte le altre nazioni, prima ancora che politiche o militari, sono di carattere economico. La dirompente potenza industriale di un paese che ospita un quinto della popolazione mondiale e alcune importanti riforme economiche hanno fatto sì che in pochissimi anni la Repubblica popolare cinese superasse quasi tutti i paesi occidentali nella classifica delle nazioni più ricche e che le sue merci invadessero il mercato globale, mettendo in gravi difficoltà molte piccole e grandi imprese, anche quelle tecnologicamente avanzate. Eppure, benché gli indicatori economici e gli ultimi eventi politici suggeriscano che il XXI secolo sarà il "secolo cinese", come il Novecento fu il secolo americano, per noi occidentali questo immenso paese dalla storia millenaria continua a restare in larga parte un mistero. Federico Rampini, attraverso una collezione di storie di vita quotidiana, ritratti di nuovi potenti e uomini comuni, racconti di viaggio in città come Shanghai, Hangzhou e Hong Kong, le capitali del domani, ci apre le porte della nuova superpotenza. Ne percorre le rotte più remote, dai poveri villaggi contadini ai margini dello sviluppo, ai luoghi in cui si stanno compiendo opere di ingegneria di dimensioni mai tentate prima dal genere umano. Incontra i nuovi capitalisti, "i comunisti più ricchi del mondo", i grandi registi cinematografici e gli artisti che lottano contro la pesante censura attuata dal partito unico, il cui potere è ancora ben saldo. Entra nei laboratori e nelle università in cui la qualità della ricerca scientifica non ha più nulla da invidiare agli Stati Uniti, e ci svela il senso delle scelte politiche di una nazione che non fa più mistero delle proprie ambizioni neoimperiali. Sta iniziando un nuovo capitolo della storia dell'umanità e, come ci mostra Rampini, ora più che mai è urgente interrogarsi sul destino del gigante asiatico. Esiste una chance per la democrazia entro i suoi confini? È possibile che il suo impetuoso sviluppo economico non sia altro che un'enorme bolla sul punto di scoppiare, trascinando il resto del pianeta in una crisi di proporzioni inimmaginabili? In che modo gli Stati Uniti difenderanno la propria supremazia? Si tratta di questioni cruciali, perché da esse dipende in gran parte anche il nostro futuro.
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Federico Rampini, attraverso una collezione di storie di vita quotidiana, ritratti di nuovi potenti e uomini comuni, racconti di viaggio in città come Shanghai, Hangzhou e Hong Kong, ci apre le porte della nuova superpotenza. Ne percorre le rotte più remote, dai villaggi contadini ai margini dello sviluppo, ai luoghi in cui si stanno compiendo opere di ingegneria di dimensioni mai tentate prima dal genere umano. Incontra i nuovi capitalisti, "i comunisti più ricchi del mondo", i registi cinematografici e gli artisti che lottano contro la pesante censura attuata dal partito unico. Entra nei laboratori e nelle università e ci svela il senso delle scelte politiche di una nazione che non fa più mistero delle proprie ambizioni neoimperiali. |