Il paesaggio come teatro Dal territorio vissuto al territorio rappresentato
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Editeur - Casa editrice |
Marsilio | |||||||||||||||||||
Città - Town - Ville |
Venezia | |||||||||||||||||||
Anno - Date de Parution |
1998 | |||||||||||||||||||
Pagine - Pages | 237 | |||||||||||||||||||
Titolo originale | Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato | |||||||||||||||||||
Lingua originale | ||||||||||||||||||||
Lingua - language - langue | italiano | |||||||||||||||||||
Edizione - Collana |
Biblioteca | |||||||||||||||||||
Ristampa - Réédition - Reprint |
2006 | |||||||||||||||||||
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Il paesaggio come teatro Se è vero che la vita è rappresentazione, allora è vero che il paesaggio è assimilabile al teatro. Un teatro in cui la scena è il territorio e l'intero pianeta è il palcoscenico delle infinite recite dell'umanità. L'uomo-attore-spettatore ne diventa fattore di crescita, di progettualità, mediatore tra conoscenza ecologica e senso della memoria, di tutela e salvaguardia, di capacità di saper cogliere il senso che i paesaggi emanano.
Recensione in lingua italiana |
| La capacità di percepire e di costruire il paesaggio coniugando la coscienza ecologica con la propensione a difendere le identità e la memoria che vi sono riflesse, è divenuto un obiettivo ormai imprescindibile per l'uomo contemporaneo. La metafora del paesaggio come teatro, suggerita dall'autore, è una chiave di lettura che ci porta a riflettere sul valore e sull'incidenza che ogni nuovo scenario può avere sull'uomo e sulla sua propensione a rispecchiarvisi e a sentirlo come proprio. Partendo da queste premesse il libro racconta come nel tempo e nello spazio si sia esplicata la capacità umana di costruire il paesaggio-teatro, nel quale si incontrano e si annodano cultura e natura; come oggi tale capacità possa crescere solo con una adeguata "educazione a vedere" estesa all'intera società, che senta il paesaggio come manifestazione di sé, della propria cultura, del proprio modo di rapportarsi con gli spazi di vita. In tal modo la nozione di paesaggio riunifica sotto un comune denominatore le conoscenze dei naturalisti, dei geografi e degli storici, il sentire degli artisti e dei poeti, la progettualità degli architetti e degli urbanisti, tutti compartecipi dello stesso impegno: quello di far crescere l'attenzione per il mondo che ci circonda, sempre più violentato dalle forze brute dell'economia, capaci di distruggere passioni territoriali, di disarticolare armonie, talora ineffabili, tra uomo e natura. | ||||||||||||||||
Biografia | ||||||||||||||||||||
Eugenio Turri ha insegnato, sino al 2001, Geografia del Paesaggio alla Facoltà di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Milano. Per una decina di anni è stato anche consulente per la pianificazione paesistica e territoriale alla Regione Lombardia. Ha studiato a Milano e ha iniziato la sua attività come cartografo nelle redazioni del Touring Club Italiano. Ha cominciato negli stessi anni a viaggiare, collaborando al noto settimanale Il Mondo (negli anni '50 e'60), a Comunità, a Le Vie del Mondo e alle riviste accademiche di geografia. Bibliografia Sintetica Il diario del geologo, Rebellato, 1967 Il Lago di Garda, De Agostini, 1978 Il Bangher : la montagna e l'utopia, Bertani, 1988 | ||||||||||||||||||||
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