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22/11/2024 05:18:27

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Acque sacre

Alter Stephen


Editeur - Casa editrice

Ponte alle Grazie

Asia
Himalaya
Garhwal


Anno - Date de Parution

2002

Pagine - Pages

328

Titolo originale

Sacred Waters

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

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Acque sacre
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Sacred Waters: A Pilgrimage up the Ganges River to the Source of Hindu Culture

Acque sacre Acque sacre  

Il Char Dham Yatra è un pellegrinaggio verso le sorgenti del Gange, il fiume sacro dell'India, intrapreso a piedi ogni anno da milioni di fedeli indù. Raramente gli occidentali hanno avuto occasione di parteciparvi o di assistervi da vicino. Non così Stephen Alter, che lo fa da una prospettiva insolita e originale. L'autore, infatti, è un americano che, nato e cresciuto in India, qualche anno fa ha deciso di percorrere quegli stessi sentieri e attraversare quel luoghi sacri nella regione del Garhwal, rinunciando alle comodità del mondo moderno per raggiungere una comprensione più vera di quella realtà.
È da questa sua esperienza che nasce "Acque sacre": oltre a essere il primo libro che racconta questo pellegrinaggio, è anche una testimonianza di grande valore per il rispetto con cui Alter si accosta alla storia, ai miti e alle religioni dell'India. E' un viaggio durato mesi, segnato da faticose arrampicate sui monti, discese lungo i fiumi, soste sotto la pioggia, ma anche e soprattutto un viaggio spirituale, in cui l'autore, pur non rinunciando a una prospettiva laica, descrive un percorso di conoscenza che lo porta a maturare a contatto con la natura - spesso inospitale e violenta - dei luoghi che attraversa. La lezione finale per ogni pellegrino, infatti, è un ritorno al nucleo intimo ed essenziale di sé, un'esperienza che per Alter acquista carattere quasi religioso. Nella sua prosa vivida e precisa sfilano strade sconnesse, templi dimenticati, chioschi del tè, bazar affollati, città in disfacimento, e rivivono con forza l'intreccio di elementi antichi e moderni dell'India attuale e le contraddizioni della società contemporanea. Un ritratto affettuoso e fedele di un Paese, prima che venga completamente travolto dal cosiddetto progresso.

 


Recensione in altra lingua (English):

Alter crosses many miles, and several millennia, to search for the source of Indian religion. Along the way, he delves into the myths and traditions of an antique land. "Sacred Waters" is a richly told narrative of a beautiful land and of a man's interior journey, and is for readers everywhere who seek to plumb their own spiritual sources.


Recensione in altra lingua (Français):

Garhwal, boasting the four sources of the Ganges River in northern India, must qualify as one of the most sacred stretches of land in the world, and novelist Stephen Alter transports us there in his travelogue Sacred Waters. Countless pilgrims make the same trip every year, but whereas they now travel by bus, Alter does it the old-fashioned way, trekking to each of the headwaters on foot. Since this is also Alter's birthplace and childhood stomping grounds, we couldn't ask for a better guide. He knows each species of plant, bird, and beast by name and tells the grand tales of Hindu mythology associated with the ancient terrain. Fluent in the local languages, he also makes us privy to his chats with pot-smoking sadhus, greedy Brahmins, simple nomads, and pilgrims that he meets along the way. Although Alter has the tendency to slip into the emotionless detachment of a journalist in his descriptions, there remains enough wonder at the power of the natural landscape and color in the fantastic myths to make Sacred Waters a trek worth taking. --Brian Bruya

From Publishers Weekly
In his latest travel memoir, Alter (Amritsar to Lahore) tracks the inexorable path of "progress" and various human responses to it. Progress is embodied in the roads and new dams that exist where before there were only footpaths for Hindus traveling to the "four main sources of the Ganga a journey known as the Char Dham Yatra." The once arduous mountain pilgrimage used to take devout Hindus up to four months, but now, in public buses or air-conditioned coaches, it might take a couple of weeks. Alter begins his journey on foot, traveling through the Himalayas, in whose foothills he was born. Seeing himself not as a mountaineer but as a pilgrim who "becomes one with this terrain," undertaking "tapasya," Hindu for surviving on "whatever the forest provides," Alter, writer-in-residence at MIT, describes political, socioeconomic and ecological changes in the terrain and people he encounters. One man calls a series of dams in Tehri "temples of the future," while another describes the same as "sacrilege, modern technology obstructing the inexorable current of a holy river." Well-versed in Hindu mythology, Alter (an atheist, himself) infuses the book with spiritual tales. It was the author's goal to evoke a fast disappearing way of life and topography, to show spiritual interests eclipsed by material ones. With vivid descriptions of the many people, villages, dharamshalas, shrines, ashrams and Indian customs so foreign and seemingly inaccessible to most Westerners, Alter achieves this end, portraying a landscape before it is effectively trampled by what is called "progress."


Recensione in lingua italiana

Ogni estate, all'apice della stagione dei monsoni, le autostrade tra Hardwar e Delhi vengono chiuse al traffico, per permettere il passaggio di milioni di pellegrini. Sono quasi tutti uomini giovani, che lasciano le famiglie e gli affari per seguire il Gange partendo dalla città santa di Hardward fino a un tempio più a valle. Il pellegrinaggio di Alter va nella direzione contraria, verso le sorgenti sacre del Gange. Il percorso è disseminato di templi e case di accoglienza per i devoti, in gran parte abbandonati perché anche i pii indù preferiscono raggiungere i santuari a bordo di bus sovraffollati e di macchine scassate.