La spedizione di sua altezza il principe Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, al monte Sant'Elia
La nuova edizione, conforme all'originale, del racconto sulla spedizione alpinistica guidata da Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, che il 31 luglio 1897 raggiunse - dopo trentotto giorni di lotta e di fatiche - la vetta del Monte Sant'Elia. Il 17 maggio 1897 il principe Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, partiva dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova. Con lui erano il tenente di vascello Umberto Cagni, il cav. Francesco Gonella, presidente della sezione CAI di Torino, il cav. Vittorio Sella e il suo aiutante Erminio Botta e Filippo De Filippi. Più un gruppo di guide: Giuseppe Pètigax, Lorenzo Croux, Antonio Maquignaz, Andrea Pellissier. Toccate Londra, Liverpool e New York, via ferrovia il 30 maggio erano a San Francisco. Da qui ebbe inizio la grande avventura in un mondo sconosciuto agli alpinisti italiani, un mondo misterioro, incredibile, magico, fatto di montagne bellissime, di luoghi dai nomi nuovi, esotici, Logan, Cook, Agassiz, Seward…
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Nato a Torino, si dedicò inizialmente alla medicina, occupandosi di problemi di chirurgia sperimentale e di chimica fisiologica. Insegnò nelle Università di Bologna e poi di Genova. Appassionato della montagna, aveva già compiuto numerose ascensioni quando, nel 1897, fu chiamato dal Duca degli Abruzzi a partecipare ad una spedizione in Alaska. Sei anni più tardi traversò il Caucaso e compì un viaggio nel Turkestan. Nel 1909 accompagnò di nuovo il Duca degli Abruzzi in un'estesa esplorazione del Caracorum. Nel 1913-14 organizzò e diresse una spedizione scientifica e geografica italiana nel Baltistan, Ladak e Turkestan cinese (Sin-kiang). |