James Achilles Kirkpatrick, brillante funzionario della Compagnia delle Indie, giunge nel 1797 a Hyderabad, al centro della penisola indiana, per rafforzare i legami politici e commerciali dei governanti moghul con gli inglesi, e per partecipare da protagonista all`edificazione dell`impero britannico. Ben presto, però, comincia a vivere e ad abbigliarsi come un principe persiano e, soprattutto, abbraccia l`Islam per sposare, nel 1900, Khair un-Nissa, `la più eccellente delle donne`, giovanissima figlia di una nobile famiglia che si vantava di discendere da Maometto. La loro straordinaria storia d`amore scandalizzò sia gli indiani che gli inglesi, e grazie alle ricerche e alla finezza narrativa di William Dalrymple, grande viaggiatore e grande appassionato di cultura indiana, diventa in questo libro l`occasione per riportare alla vita un mondo affascinante e perduto, popolato di una miriade di personaggi da romanzo: come `Hindù Stuart`, con la sua squadra di brahmani e i suoi templi affollati di idoli, o sir David Ochterlony, che accompagnava nella passeggiata serale, le sue tredici mogli indiane, ciascuna in groppa al proprio elefante. Dietro le drammatiche vicende di Kirkpatrick c`è soprattutto quella mescolanza di popoli, culture e idee che fu l`India tra fine Settecento e inizio Ottocento, un luogo che per gli europei, non era ancora una terra di conquista ma, semmai, un mondo fantastico da cui lasciarsi conquistare e assimilare: un luogo dove Oriente e Occidente, per una breve stagione, riuscirono a conciliarsi.
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WILLIAM DALRYMPLE, scrittore di viaggi e giornalista, vive tra Londra e Delhi con la moglie e i tre figli. Per i suoi saggi sull’India e l’Oriente è stato insignito di numerosi premi letterari ed è membro della Royal Society of Literature e della Royal Asiatic Society. Con Rizzoli ha pubblicato Dalla montagna sacra (1998), Il Milione (1999), In India (2000), Delhi (2001) e Nella terra dei Moghul bianchi (2002). |