La conoscenza di sè
Questo volume riunisce scrittti di Daumal compresi fra l'estate del 1939 e l'autunno 1941. Poco più che trentenne, lo scrittore ha qui raggiunto la sua piena maturità. Da una parte continua a elaborarsi la sua opera letteraria, dall'altra la conoscenza approfondita del sanscrito lo arricchisce di un tesoro che egli vuole anche trasmettere ad altri: e rimane insuperata la trasparenza con cui Daumal ha saputo attuare questa trasmissione, come provano in questo volume certi suoi saggi quali "Per avvicinare l'arte poetica indù" o certe sue traduzioni, dalle "Upanisad" o dal "Panca-tantra". E' a questo punto della sua vita che si situa un "cambiamento di programma", con il manifestarsi della malattia che lo avrebbe portato alla morte nel 1944. Si avverte, in tutto ciò che Daumal ha scritto in questo periodo, il senso di un'urgenza che gli impedisce di stornare lo sguardo dall'essenziale. D'ora in poi tutti i resti di Daumal, che si muovevano su direttrici apparentemente disparate, e in genere tutto ciò che scrive sembra convergere verso un centro invisibile: la conoscenza di sé, intesa nel senso della antica tradizione indù, per la quale "il 'sé' è l'oggetto primo della conoscenza; conoscenza non soltanto sperimentale, ma trasformatrice".
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