Aspettando l'alba
racconti che compongono questo libro hanno una doppia anima: guerra e natura si alternano in un contrappunto che la scrittura di Rigoni sa modulare con verità. Cosí, accanto alla storia di Romedio e della sua mula che salvarono decine di feriti in Russia, o a quella di una bottiglia di grappa nascosta in una trincea da un soldato nel 1917, e ritrovata trent'anni dopo, o ancora a quella di un ritorno, dopo sessant'anni, sul luogo della sofferenza e della morte - il Lager I/B, in Polonia - trasformato in un impossibile paesaggio bucolico, possono trovare posto due piccoli caprioli che si avvicinano alle case in cerca di cibo e di riparo, una lepre inseguita nel bosco, la legna messa da parte per l'inverno o per chi verrà dopo di noi; e poi Ast, un cane speciale, addestrato a una caccia lenta, senile: un cane per chi non sogna piú carnieri abbondanti, "ma un andar lento nel bosco ". Sempre un viaggiare nel tempo, con tenacia: può bastare aprire una vecchia cassettina di noce trovata in soffitta, e leggere le lettere che un ragazzo di vent'anni - il sergente Rigoni - scriveva dal fronte. O sfogliare un atlante, da cui sbalzano "ricordi vivi di noi vagabondi dentro la storia su nevi lontane": e i ricordi che riemergono sono i piú disparati. Molti insostenibili, come quello di un soldato italiano inginocchiato nella neve che grida aiuto invano. Altri quasi lieti: le patate rubate qua e là, per non nuocere a un solo contadino, con un bastone chiodato: "Patate con il chiodo. Specialità della ditta Tardivel e Rigoni". Infine, "ora che il tempo scende al tramonto", vanno salutati gli amici: Primo, Nuto, e poi i poeti segreti. "Anche il mio corpo è stanco, - scrive Rigoni, - questo vecchio corpo che tante vicende ha subito, e nelle ore notturne, in attesa del sonno o dell'alba, il pensiero si sofferma su quel tempo, e ricompaiono volti di amici, episodi, situazioni drammatiche. Non solo sofferenze, anche momenti sereni di giochi infantili, visi ridenti, lettere d'amore, sogni, canti, montagne conquistate".
Indice: Parte prima: Sulle nevi di gennaio; Un natale del 1945; Aspettando l'alba; La bottiglia ritrovata; Un uomo e una mula nella neve; Quasi una tregua; Ritorno nel Lager I/B; La Medusa non ci ha impietriti; Primo Levi, moderna odissea; Ciau Nuto. Parte seconda: Il lepre nella neve; Caprioli d'inverno; Il 21 di marzo; Giugno d'amori; Ferragosto in soffitta; Il cane che vidi piangere; Il poeta segreto; Lettera a Jacopo; Piccola cronaca del blackout.
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«Cammino sul prato dove c`era la mia baracca, conto i passi, trovo il luogo dove stavo sdraiato a meditare: sul passato, sulla fame, sulla responsabilità. Mi guardo intorno, le pecore pascolano tranquille, non ci sono cani né pastori; l`autunno è nei suoi colori più belli; è un paesaggio pastorale: sembra impossibile che qui sessant`anni fa c`erano fame, morte, miserie, urla di comando. Ora voglio anch`io mangiare una mela, una piccola mela rossa del Lager I/b: mi sembra un dono che la natura mi offre come diritto, come risarcimento di tanta non-natura patita». |