Nel Tibet ignoto
Padre Augusto Luca, saveriano, nato a Mure di Molvena (Molvena, Vicenza) il 21 aprile 1917 è stato missionario in Giappone e nel 1987 pubblica questa biografia di Ippolito Desideri, considerato il primo italiano che sia mai entrato in Tibet. Desideri si mise in viaggio da Roma il 27 settembre 1712. Giunto a Genova si imbarcò alla volta del Portogallo, indi circumnavigando l'Africa approdò a Goa, sulla costa indiana, che costituiva uno delle più importanti colonie portoghesi. Continua il suo viaggio verso Nord via mare. Attraverso Dehli raggiunge Srinagar, il 13 novembre del 1714. Al sopraggiungere della buona stagione partì per lo Zoji-la, fino a raggiungere Lhe il 26 giugno del 1715. Quale incarico Desideri ed il suo compagno Freyre dovevano espletare? Il p. Antonio de Andrade S.I. inviò dei gesuiti aldilà dell'Himalaya, credendo di avere avuto notizie di una comunità cristiana in quelle zone. La missione ebbe la base a Tsaparang, nel Guge, ma non fu riscontrato alcun segno di una precedente evangelizzazione. In compenso la missione cristiana chiese e ottenne il permesso di predicare nel regno di Guge. Tale missione fu abbandonata allorché il Guge fu invaso dalla popolazione del Ladakh. La nuova missione gesuitica aveva lo specifico compito di ripristinare tale avamposto di predicazione. Ippolito Desideri, senza dubbio uno dei missionari più tenaci e convinti della sua fede che abbia mai avuto la Compagnia, nacque a Pistoia da nobile famiglia nel 1684. Studiò a Roma nel Collegio Romano e fu uomo di spiccata personalità, come si può riscontrare nelle sue lettere. Fu un osservatore finissimo e stilò le sue impressioni sul Tibet con proprietà di linguaggio e sintesi. Dal punto di vista apostolico, poi non aveva alcuna remora a presentarsi vestito da dignitario locale davanti a re e principi per discutere sulle teorie del Buddha. Ma ciò che lo rende unico nel suo ruolo è il fatto che apprese con notevole sforzo il tibetano senza vocabolari o grammatiche al fine di poter leggere i testi principali del lamaismo e compilare un catechismo cattolico in quella lingua, secondo lo stile missionario di Matteo Ricci, insigne studioso di sinologia, la cui tomba in Cina è tutt'ora oggetto di venerazione. La strategia di questi grandi missionari comprendeva lo studio della religione locale, evidenziando in essa quanto è in accordo con la fede cattolica, confutando con i suoi massimi esponenti quanto invece non lo era. Allo stesso tempo, i missionari cercavano di ottenere benevolenza e protezione presso il sovrano. Desideri viene considerato il primo tibetologo europeo. Studiò a fondo l'ambiente del Kashmiro del Ladakh e del Tibet, rilevandone le caratteristiche salienti, la flora e la fauna, i costumi e le religioni; arti, ricchezze, la teologia. Produsse anche una descrizione delle regioni visitate, assai sobria e stringata ma di grande precisione per i suoi tempi. Quando la missione del Tibet fu affidata ai Padri Cappuccini nel 1721 per decisione del Vaticano a Roma, Desideri fece ritorno a Roma dove morì il 14 agosto 1733.
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Augusto Luca, saveriano, è stato missionario in Giappone. Tra le sue pubblicazioni: Sono tutti miei figli, Biografia del beato Guido Maria Conforti (EMI, Bologna 1996); Far rifiorire la speranza. Anna Maria Adorni (Città Nuova, Roma 1986); Nel Tibet ignoto. Lo straordinario viaggio di Ippolito Desideri (EMI, Bologna 1987); Nella Cina dei Boxers. La prima missione saveriana (EMI, Bologna 1994); Anna Maria Adorni. A servizio degli ultimi (Graphital, Parma 2003). |