I simboli cinesi di vita e di morte
Il drappo funerario, detto di Mawangdui, è dispiegato davanti a noi. È un oggetto superbo. Il colore sontuoso, reso più sorprendente e più misterioso dai duemila anni di permanenza sotto terra, si estende sulla seta bruna. Grazie all'intreccio di animali fantastici, alla nettezza, all'eleganza e al vigore dei personaggi, alla nobiltà degli atteggiamenti, alla bellezza dei tratti dei contorni, alla fermezza del disegno calligrafico, alla sicurezza delle tecniche utilizzate e allo stato eccezionale di conservazione, noi abbiamo un oggetto d'arte di prima qualità e un inesauribile documento di informazioni per la storia e per l'archeologia. Ci viene offerta una sintesi potente e semplice della vita, così come poteva essere rappresentata con immagini, all'epoca dell'instaurazione dell'Impero, iniziato dai Qin (221 a.C.) e affermatosi con gli Han (206 a.C. - 220 d.C.). Coloro che, come noi si appassionano ad un'interpretazione rigorosa, certo, ma ricca ed elevata della vita, studieranno con attenzione questo incontro con la mitologia, il ritualismo e il pensiero riguardanti il percorso dell'uomo vivente attraverso l'universo, che questo drappo funerario mette sotto i nostri occhi. Vi è di che sognare, di che pensare, vi è materiale da meditare e su cui ragionare; materiale che ci ammaestra su quello che è la vita e sui "passaggi" che occorre affrontare per realizzarne al meglio l'immensa proposta. Vedremo in che modo bisogna ricevere l'insegnamento del drappo funerario e noteremo quali preoccupazioni animassero lo spirito del tempo. Questo drappo è una guida e un talismano. Mostra il cammino. Lo forza. Una rappresentazione giusta dà il potere di attingere ai soffi di vita, se si è a conoscenza dell'ordine del mondo. L'ordine del mondo si rivela a chi possiede il talismano.
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