Il supplizio del legno di sandalo
Cina, 1900: provincia dello Shandong. Sun Bing è un ribelle per caso che si ritrova a guidare una rivolta di contadini a fianco dei Boxer, la società segreta cinese nemica delle potenze imperialistiche straniere. Ma Sun Bing non è solo un contadino in guerra contro un potere più grande di lui, e da cui sarà atrocemente punito. È anche un artista, è la voce principale di una troupe dell'"opera dei gatti " (una sorta di melodramma della tradizione popolare), è un uomo che vive di canto e per il canto. Possiede dunque un'arma grazie alla quale è possibile resistere anche alla più indicibile delle torture, un'arma decisiva: la musica, contrappunto salvifico alla violenza della vita. Di fronte a lui, Zhao Jia, il vecchio boia grande esperto di torture, giunto all'ultimo lavoro della sua carriera. Come Sun Bing con il canto, anche Zhao Jia possiede una tecnica antichissima. I due maestri si affrontano con la loro rispettiva arte cercando, nelle condizioni estreme, di portare a termine il capolavoro della propria vita e della propria morte. E intorno ai due protagonisti, un gruppo di personaggi non meno coinvolgenti: come Sun Meiniang, la figlia di Sun Bing, che vuole salvare il padre a tutti i costi; il giudice Qian Ding, scisso tra l'amore per Sun Meiniang e gli ordini che gli impongono di condannare Sun Bing; Xiaojia, figlio del boia, che grazie a un baffo di tigre riesce a vedere la vera natura animale di coloro che lo circondano. La scrittura di Mo Yan è densa, potente, evocativa: le parole vivono della propria fisicità, creano la realtà stessa che descrivono. Ed è una realtà che valica i limiti della storia, per parlare con forza in ogni tempo, per raccontare dei demoni che nidificano nel cuore umano e della poesia e dell'amore che, fronteggiandoli, curano e salvano. Un atto di ribellione, una storia d'amore, un atroce supplizio; sullo sfondo, ma più che mai protagoniste, le turbolente vicende di un Paese che sta assistendo a cambiamenti epocali, la Cina degli inizi del Novecento immersa nel caos politico che precede il disfacimento della dinastia imperiale. Un grande affresco storico e umano
|
Mo Yan è nato in Cina, nella provincia dello Shandong, da una famiglia di contadini, nel 1955. per molti anni ha lavorato al Dipartimento culturale delle Forze armate. Ha scritto otto volumi di romanzi e racconti, dei quali Einaudi ha finora tradotto Sorgo rosso; L'uomo che allevava i gatti; Grande seno, fianchi larghi. In preparazione, una raccolta di racconti. Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Nonino. Questa del Supplizio del legno di sandalo è la prima traduzione del romanzo nel mondo. |