La musica cinese
scheda di Stafutti, S. L'Indice del 2000, n. 09
In occasione dell'edizione di "Settembre musica" del 1998, che presentò al pubblico torinese e italiano alcuni dei più significativi compositori della Cina contemporanea, venne pubblicato questo volumetto. La prima parte riprende sostanzialmente l'opera di Picard La musique chinoise (Minerve, 1991), abbreviandola in alcune sezioni: più che un excursus diacronico sullo sviluppo della musica cinese, si affronta la musica come fenomeno sociale, descrivendone il ruolo nella società e tracciando le caratteristiche dei generi principali o, più correttamente, degli ambiti della vita nei quali era prevista la presenza della musica - dal tempio, alla corte, alle strade popolate di cantastorie, ai teatri dove si incontrano gli appassionati dell'opera di Pechino -, e passando poi in rassegna gli strumenti musicali tipici della tradizione cinese. La seconda parte del volume, curata da Restagno, costituisce l'elemento di novità e affronta le problematiche del linguaggio contemporaneo, delineando con tratti rapidi lo stato dell'arte a partire dalla riapertura dei Conservatori dopo la rivoluzione culturale.Si conclude con una serie di interessanti interviste ai compositori più significativi della Cina di oggi: Tan Dun, Qu Xiaosong, Zhou Long, Chen Yi, Chen Qigang, Xu Shuya, Gao Wenjing.
|
François Picard, ex allievo del conservatorio di Shanghai, ha sostenuto una tesi di dottorato in musicologia con Iannis Xenakis. Docente di etnomusicologia analitica all’Università della Sorbona, collabora ai programmi di France Culture e con l’Unesco.
Enzo Restagno insegna Storia della Musica al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino. La sua attività di musicologo e critico lo ha portato a collaborare con riviste e quotidiani italiani e stranieri e a realizzare vari programmi radiofonici con la Rai. Appassionato esperto di musica contemporanea, è membro dal 1986, con Roman Vlad, del comitato artistico del festival Settembre Musica di Torino. |