L'arte cinese, espressione di una civiltà millenaria considerata il grande Altro della civiltà occidentale, secondo la definizione della coordinatrice dei presenti volumi, si presenta qui nella più aggiornata sintesi oggi disponibile. Entro un pertinente quadro storico trovano la loro collocazione a il loro significato sia eventi clamorosi, come il ritrovamento dell'esercito di terracotta, sia altri fenomeni artistici da tempo ampiamente, seppure episodicamente, assimilati al comune patrimonio culturale, grazie anche ai reperti presenti in un gran numero di raccolte pubbliche e private. Le giade, i bronzi. le ceramiche, le porcellane. i dipinti, le stampe, i tessuti, le tombe, i palazzi imperiali, tutte le tessere disperse di una vicenda artistica solo sommariamente note ad ogni lettore, si compongono in un mosaico unitario e chiarifìcatore all'interno della vicenda lunghissima delle dinastie e degli imperatori. Dalla progressiva apertura del mondo cinese all'Occidente e dall'incremento delle campagne di scavo con il loro seguito di fortunati ritrovamenti. risulta una mole rilevante di nuove conoscenze che le diverse esperienze degli autori, scelti tra i migliori storici occidentali dell'arte cinese, collocano in un quadro esaustivo e coerente: prospettive e scuole differenti, e differenti itinerari di formazione e di esperienze di lavoro sul terreno, contribuiscono alle varietà delle proposte metodologiche e ella puntuale completezza di informazione. La dispersione di una parte importante a qualitativamente cospicua della produzione artistica cinese, insieme ella straordinaria e talvolta sconosciuta ricchezza dei tesori conservati net museo della Repubblica Popolare Cinese, rende quanto mai preziosa la documentazione iconografica di questi volumi, che rappresentano un'opera attualmente unica nel panorama della sinologia occidentale.
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Robert W. Bagley specializzalo nell'archeologia cinese del Neolitico e dell'Età del bronzo, ha studiato alla Harvard University, dove poi ha insegnato dal 1981 al 1985. Dal 1985 è membro del Department of Art and Archaeology della Princeton University. Tra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi articoli sull'arte cinese antica, é Shang Ritual Bronzes in the Arthur M. Sackler Collections (Cambridge, Massachusetts, 1987).
Jonathan Hay è nato in Scozia, a Glasgow, net 1956. Ha studiato storia dell'arte cinese alla School of Oriental and African Studies di Londra, all'Accademia Nazionale di Belle Arti di Pechino e alla Yale University, dove ha conseguito il dottorato nel 1989. Specialista della pittura cinese, dal 1987 fa parte della New York University, dove attualmente insegna presso l'Institute of Fine Arts.
Annette Juliano si è specializzata in studi orientali alla University of Pennsylvania e poi in arte e archeologia cinese all'Institute of Fine Arts della New York University. Ha insegnato alla State University of California e alla City University of New York, ed è attualmente professore e direttore del Department of Visual and Performing Arts della Rutgers University-Newark Campus. Tra le sue pubblicazioni figurano Art of the Six Dynasties: Centuries of Change and Innovation (1976), e Teng-hsien: An Important Six Dynasties Tomb (1980). Recentemente ha scritto sui rapporti tra I'arte cinese e quella dell’Asia centrale, e ha pubblicato diversi articoli sulla presenza dell'iconografia dell'Asia centrale, in particolare delta Sogdiana, nell'arte della Cina settentrionale del VI secolo.
Michèle Pirazzoli-t'Sersievens, nata a Parigi nel 1934, ha studiato all'École du Louvre, all'École Nationale des Langues Orientales, alla Sorbona e all'Università di Pechino. È stata conservatrice al Musée Guimet dal 1958 al 1977, responsabile del dipartimento delle arti dell'Estremo Oriente e insegnante all'Ècole du Louvre dal 1968 al 1977. Dal 1977 é Directeur d'Études di archeologia cinese alla quarta sezione dell'Ècole Pratique des Hautes Études. Autrice di libri e articoli sull'arte e l'archeologia della Cina, si é occupata soprattutto dell'epoca Han e delle culture della Cina sudoccidentale, ma anche della storia dell'architettura e della produzione ceramica. Ha partecipato nel 1961-62 agli scavi di Sambor Prei Kuk e di Mimot in Cambogia, e alle missioni archeologiche francesi in Bahrein (1978), a Suhar (1982) e a Julfar (1994), identificando di volta in volta le ceramiche cinesi ritrovate.
Jessica Rawson, direttrice del Merton College dell'Oxford University, dal 1968 al 1994 ha lavorato al Department of Oriental Antiquities del British Museum di Londra, di cui è state posta a capo nel 1987. Specializzata in archeologia cinese, si è occupata e ha scritto soprattutto di bronzi e di giade, ma anche di arte ornamentale. È stata presidente dell'Oriental Ceramic Society ed è membro della British Academy.
James Robinson ha iniziato a studiare le culture dell'Asia nel 1966 al Cleveland Museum of Art, e si è laureato alla University of Michigan specializzandosi nella pittura cinese della dinastia Yuan; contemporaneamente ha lavorato al Cleveland Museum of Art e alla Freer Gallery di Washington. All'Indianapolis Museum of Art dal 1979, nel 1985 è stato nominato Jane Weldon Myers Curator of Asian Art. Ha contribuito a diversi cataloghi di mostre nazionali e internazionali, tra cui Views from Jade Terrace: Chinese Women Artists, 1300-1912 (Indianapolis Museum of Art, Rizzoli International Publications, New York, 1988).
Alain Those, nato nel 1949, è diplomato all'École des Hautes Études Commerciales ed è stato allievo dell'École du Louvre (sezione Art de I'Extréme-Orient). Dopo aver studiato il cinese a Parigi ha soggiornato a Pechino dal 1979 al 1981, e dopo aver sostenuto la tesi di dottorato nel 1985, nel 1986 é entrato a far parte del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi. Dal 1993 partecipa ogni anno come archeologo a una campagna di scavi condotta da un'équipe franco-cinese nel deserto del Taklamakan, nel Xinjiang. Le sue pubblicazioni vertono soprattutto sull'arte e I'archeologia della Cina preimperiale, e in particolare della Cina centromeridionale tra l'VIII a il III secolo a.C. |