La seduzione nel celeste impero
Sensuali e moralistici, popolareschi e sofisticati, sentimentali e cinici, a fine lieto e cruento: i racconti d'amore che questo volume raccoglie svariano su tutta la gamma psicologica del genere. Il titolo che li unisce sotto il concetto di "seduzione" non è casuale o eufemistico. Il racconto erotico cinese, pur nel calco di tutti gli stereotipi presenti anche nel genere occidentale, ha nel suo cuore, cardine della vicenda, l'atto del sedurre. Poi narrato secondo pratiche concrete diverse, dipendenti da tempi, circostanze, scelte stilistiche, ambientazioni e qualità letterarie: ma sempre fuoco su cui si concentra l'intera tensione narrativa. Su questa sostanza, si interroga il saggio del sinologo Santangelo che accompagna la lettura. Nel Celeste Impero, dove le fanciulle erano del tutto nella disponibilità delle famiglie e il matrimonio d'amore una incongruenza, e in cui l'ordine sociale rigido era regolato dal confucianesimo delle classi dominanti, la seduzione rappresentava la totale trasgressione. Era vissuta come l'espressione del conflitto insanabile tra desideri individuali e valori collettivi, e a un tempo come la drammatizzazione di una mobilità e di una libertà serpeggianti al di sotto dei ruoli fissi di una società gerarchica fino alla stilizzazione. E dato che trasgredire è anche rappresentare dal contrario, questi racconti di grandi scrittori come Qu You e Peng Menglong permettono al lettore occidentale, lungo l'intreccio della vicenda narrata, di seguire un itinerario, di esattezza quasi sociologica, dentro la società della Cina nelle età dell'Impero.
|