I casi del giudice Bao
La recensione de L'Indice scheda di Masi, E. L'Indice del 2000, n. 09
Bertuccioli presenta qui diciannove racconti, tradotti dal cinese da Osvaldo Carloni e da lui stesso, con la collaborazione dei suoi alunni, scelti da due fra le numerose raccolte compilate durante le dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), quando i letterati realizzarono, specie fra il XVI e il XVII secolo, una grande opera di ricognizione e di trasmissione della novellistica dei secoli precedenti, popolare e colta. I racconti presentati nel volumetto, tratti da raccolte anonime, sono relativi a casi giudiziari e hanno per protagonista il giudice Bao, figura mitizzata di un funzionario realmente vissuto nell'XI secolo. I testi tramandati sono riprodotti nella semplice schematicità originaria e conservano il sapore popolare. Il tribunale è un luogo privilegiato per l'osservazione della società. Questi testi ci introducono in un mondo popolato da artigiani, commercianti, servi, monaci..., i ceti inferiori e medi, popolari e protoborghesi che dal Medioevo per oltre mille anni fino quasi a oggi hanno popolato le città cinesi e le vie di comunicazione di terra e d'acqua. In un sistema istituzionale dove l'arbitrio dei potenti decide in assoluto della vita e delle vicende di ciascuno, le istanze etiche universali trovano rispondenza solo nella casuale (e mirabile) rettitudine e perspicacia di questo o quel singolo funzionario. Per trovare giustizia c'è solo da sperare in un'ultima istanza di giudizio, nell'oltretomba: ma senza certezza. Infatti i tribunali dell'oltretomba riproducono letteralmente quelli terrestri, sono non meno arbitrari.
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