La luna che mi seguiva
Un villaggio mandingo perduto ai margini della foresta, tra un fiume e il mare, e la valle di terra rossa. Moussa, il nonno sciamano, il vero capo del villaggio. Il principe, padre di Saduwa. La madre, una delle mogli del principe, malinconica perché ha solo figlie, e il potere è sempre maschile. Le altre donne del villaggio. N'koronko, il matto. Kadiatou, la "madre degli oracoli". Taore, il guerriero. Bubu, la scimmietta domestica, e Bolocologninte, il cane cucciolo. Soraya, Foulemataou e la piccolissima Niuma, le sorelle. Fode e gli altri cugini. E infine lei, Saduwa, la piccola principessa, la predestinata, che però non sa ancora di avere i poteri, di essere la prescelta dello stemma magico.
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In questo romanzo la magia non è una trovata ma il modo di funzionare esatto e «tecnico», descritto con impressionante e suggestiva fedeltà, di un universo dove tutto è tessuto insieme e può tuttavia essere modificato dalla scelta di ciascuno per il male o il bene. Nel personaggio di Saduwa - una ragazzina, diremmo noi, di sette o otto anni, ma al villaggio non è questo il modo di misurare il tempo - l`autrice adulta fa rivivere in forma di romanzo le esperienze e il punto di vista di una bambina immersa totalmente nel mondo africano mandingo, animista e magico. Una bambina che si trova suo malgrado a sovvertire le tradizioni. Aiutata da N`bemba, il nonno sciamano molto amato, Saduwa scopre di essere «il prescelto dallo Stemma», che era sempre stato privilegio maschile. Da quel momento inizia una lotta senza esclusione di colpi, di portata vastissima, che riguarda la sorte dell`intera tribú. La luna che mi seguiva ci riporta la vita di un villaggio africano prima della luce elettrica e dei telefoni, attraverso una folla di figure indimenticabili, comiche buffe o drammatiche, nei sapori e colori vividi di un mondo dove ogni giorno si gioca l`avventura piú estrema e ogni gesto, anche il piú semplice, nasconde la salvezza o la perdizione. E dove ogni tramonto del sole è salutato dal canto dolce dello sciamano. |