Volti d'Oriente
L'autore di questo interessantissimo portfolio, Vitaliano Bissi, è innanzitutto un viaggiatore, un appassionato viaggiatore; le sue fotografie, ben lungi dall'essere frutto di una specifica ricerca artistica, sono piuttosto attenti appunti di viaggio per immagini.
In un'epoca in cui si è perso il gusto della scoperta, i quattro angoli del mondo sono invasi da orde di turisti "tutto compreso" o da ridicoli Indiana Jones incapaci di recarsi in un villaggio alle Maldive senza un completo kit di sopravivenza. Bissi, attraverso i suoi ritratti, sembra voler recuperare tutto ciò che dovrebbe essere alla base di ogni incontro con realtà diverse: curiosità, desiderio di conoscenza, scoperta dell'altro, scambio, in un'unica parola, amore. Non a caso i soggetti preferiti dall'autore sono i vecchi e i bambini.
Nonostante la bellezza dei luoghi visitati (in questa raccolta di fotografie si attraversano Cina, Tibet, India, Nepal, Indovina e altri posti incantati) l'occhio del fotografo, dopo aver indugiato sulle perfette millenarie architetture, finisce sempre col rivolgersi al soggetto più bello ed interessante che esista: l'essere umano. E nel fa ciò, Bissi adopera tutto il garbo e la discrezione di cui è capace.
Il sorriso o il broncio di un bambino, il volto fiero e incuriosito di un vecchio, solcato dalle rughe del tempo, sembrano sporgersi dal bordo della diapositiva come voler giungere a noi scavalcando, come fosse un davanzale, il limite spazio temporale creatosi al momento dello scatto. O forse è il contrario. Osservando le immagini, è a noi che viene voglia di tuffarci in quelle esplosioni di colore, lasciandoci alle spalle il nostro ricco, tecnologico, obeso mondo oramai irreversibilmente in bianco e nero. Bei tempi in cui, crogiolandoci in uno dei tanti luoghi comuni che ci riguardano, ci beavamo di essere popolo di santi, poeti e navigatori!
Bissi, per quanto io lo conosca, santo non è, e la poesia l'ho scoperta solo recentemente nelle sue fotografie. Di sicuro è un moderno navigatore, avido di conoscenza e abbastanza sgamato ( da Vasco de Gama) da aver capito che una volta arrivati, il viaggio è finito. Il segreto sta nel continuare a viaggiare.
E che la fotografia non diventi per lui un egoistico modo di intrappolare e fissare nel tempo le situazioni che altrimenti muterebbero liberamente, rigenerandosi e fondendosi in miriadi di altri immagini. Perché la fotografia, contrariamente a quanto si pensa non fissa un attimo segregandolo tra quattro bordi, dimostra solo l'inarrestabilità del tempo.
Giuseppe Ciarallo scrittore Tranchida Editore
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