Rosa è il colore della Persia
L’Iran, paese dalle mille e più contraddizioni, raccontato dalla penna lieve e curiosa dell’inviato speciale de “la Repubblica”. La Rivoluzione khomeinista nel 1979 ha cambiato per sempre gli equilibri geopolitici non solo dell’area mediorientale ma addirittura dell’intero globo. La Rivoluzione islamica infatti determinò un cambiamento radicale dell’asse delle alleanze degli Usa, che si trovò ad appoggiare in maniera decisiva un alleato allora minore come era Saddam Hussein e ispirò la nascita di un radicalismo islamico che avrebbe contaminato non solamente il mondo sciita ma anche quello sunnita. Grande quasi sei volte l'Italia e con una popolazione di circa settanta milioni di abitanti, l’Iran è in realtà un paese estremamente giovane, anche a causa dei tanti morti dovuti al conflitto con l’Iraq negli anni ottanta. Ma è anche una nazione con una forte dinamica elettorale, tanto da essere definita in più occasioni come l’unico paese realmente democratico della cosiddetta “Islamic Belt”. Oggi, il mondo si ritrova a guardare in maniera preoccupata verso questa area, a seguito della decisione assunta dal nuovo presidente di dotare il paese della capacità nucleare. Vanna Vannuccini, da anni corrispondente dall’Iran, con la sua consueta grazia e raffinatezza ci conduce in molti dei misteri di questo sterminato paese, in un viaggio sempre delicatamente in equilibrio tra riflessione politica e curiosità culturale e sociologica. Dalle riunioni degli ultimi zoroastriani alla descrizione delle ansie e speranze dei diciotto milioni di iraniani nati con il baby boom degli anni ottanta, dalla cerimonia del tè che segna i contratti matrimoniali alla descrizione dell’Università di Evin e della vita intellettuale del paese.
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Vanna Vannuccini, inviata speciale de "la Repubblica", è stata per molti anni corrispondente dalla Germania. Tra le fondatrici di "Effe", una delle prime riviste femministe italiane, ha scritto Quarant’anni in faccia (Rizzoli 1982) e Donne e terrore (Rowohlt 1979). |