La leggenda di Shangri-La proviene dalla credenza tibetana e buddhista nell'esistenza dei beyul, o terre nascoste. Nella tradizione tibetana, più è inaccessibile il beyul più è meraviglioso il paradiso che esso cela. E secondo antiche profezie tibetane il maggiore di questi santuari mistici si trova ai confini orientali dell'Himalaya, nascosto da una colossale cascata nel cuore della gola dello Tsangpo, un'autentica voragine nella crosta terrestre. Generazioni di pellegrini tibetani ed esploratori occidentali hanno sfidato la profondità della gola alla ricerca della mitica cascata, finché, nel 1924, la Royal Geographical Society ha dichiarato che la leggendaria cascata sul fiume Tsangpo altro non era che un "mito religioso" e un capitolo di una "geografia fantastica". I recessi più nascosti della gola dello Tsangpo sono cosi rimasti terra incognita nelle mappe dell'esplorazione mondiale, finché Ian Baker, scalatore e studioso del buddhismo, si è cimentato nell'ardua imprese di restituire realtà alle leggende tibetane. Dopo anni trascorsi a intervistare lama, a decifrare testi tantrici, e a compiere pellegrinaggi nella zona, Baker, in una spedizione sponsorizzata dal Nationai Geographic ha infine raggiunto il fondo della gola dove ha trovato una splendida cascata alta trentatré metri, il leggendario Graal di esploratori occidentali e cercatori tibetani.
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The Heart of the World recounts an extraordinary journey into one of the most inaccessible places on earth, and a pilgrimage to the heart of Tibetan Buddhism. Tibetan prophecies proclaim that the greatest of beyul, or mystical sanctuaries, lies at the eastern edge of the Himalayas, veiled by a colossal waterfall in the forbidding Tsangpo gorge. After years of investigation, world-class climber and Buddhist scholar Ian Baker and his National Geographic–sponsored team made worldwide news by finding a magnificent 108-foot-high waterfall—the legendary grail of both Western explorers and Tibetan pilgrims. |