Gente indipendente
"Era un re nel proprio regno": ora che Bjartur ha comprato la sua terra dopo diciotto anni di umiliante lavoro per i ricchi vicini, ha vinto la prima battaglia della sua guerra d'indipendenza. Non importa se il suo podere di Sumarhus di solare non ha che il nome, se c'č pił acqua che erba, se il suo cane č pulcioso, le pecore minacciate dai vermi, la moglie forse incinta di un altro, non importa se gli spiriti imperversano nella sua valle e la sua casupola di torba sorge sulle rovine delle fattorie distrutte da una strega: Bjartur non ha altri padroni che se stesso, ed č pronto a sfidare tutti i poteri, naturali e sovrannaturali, per liberarsi dai debiti e difendere la sua libertą. Cent'anni di solitudine in Islanda: l'epopea di un uomo e della sua famiglia che č la storia di un popolo all'inizio del XX secolo, ma in una realtą senza tempo, dove la natura e la magia hanno lo stesso potere malefico, a meno che non siano la stessa cosa, dove gli elfi vivono nascosti nelle rocce, pił felici degli umani, un mondo cosģ isolato da sembrare l'unico esistente: perfino Reykjavik non č che un mitico sud dove vivono i ricchi, il resto sono solo paesi di sogno al di lą dell'oceano in cui alcuni spariscono, come l'America, dove si puņ diventare quel che si vuole, ma che č pił lontana della morte. Un tragicomico don Chisciotte, rozzo e poeta, crudele e commovente, grandioso e risibile, che ha per modelli gli eroi delle saghe per combattere contro gli elementi e la fame, ma anche le cooperative, le banche, i politici, la modernitą, l'inesorabile trasformazione di un mondo dove la sua epica lotta č forse solo la follia di un uomo pronto a sacrificare mogli, figli, anima e sentimenti per un monomaniacale sogno di libertą. Finché, novello Giobbe, arriva a capire qual č quel "fiore della vita" per cui vale davvero la pena di vivere.
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Nato a Reykjavķk nel 1902, Nobel nel 1955 per la sua opera epica che ha rinnovato larte e la letteratura islandese, č considerato il grande maestro della narrativa islandese del Novecento, per la sua capacitą di fondere tradizione e innovazione, cantore critico, spesso crudo e certo privo di retorica, della storia, della natura e della civiltą del suo paese. Ha trascorso linfanzia in una fattoria presso Reykjavķk, ascoltando narrare in casa le antiche saghe e assorbendo cosģ lo spirito delle storie dIslanda. Viaggiatore infaticabile, ospite di monasteri belgi e ricche famiglie siciliane, trapiantato in America per anni, č venuto in contatto con le principali correnti culturali del nostro tempo, rimanendo sempre profondamente islandese. Le sue opere pił famose sono Salka Valka (1931), Gente indipendente (1935) e La campana dIslanda (1943). E scomparso nel 1998. |