Sahara
Un diario dei viaggi che, a cammello o a dorso di mulo, a piedi o in spesso fatiscenti Land Rover, l'autore ha compiuto nel Sahara in un arco di tempo di oltre trent'anni. JT Ma il libro è anche un'ininterrotta esplorazione alla ricerca delle infinite leggende, magiche e incantate, del Sahara - dove "svanisce il confine tra sogno e realtà" - e alla coperta della storia, spesso oscura e misconosciuta, delle grandi civiltà del deserto, dei suoi favolosi imperi e regni perduti. Dagli opulenti Imperi del Bilad-as-Sudan alle civiltà nomadi - come quelle dei Tuareg, i Principi del Sahara, o degli Chamba, Il Vento del Deserto, o dei Tebu, il Popolo pipistrello - sino alle misteriose capitali dei Faraoni Neri dimenticate e semiaffogate nelle sabbie dei deserti di Nubia. Ma forse, in fondo, questo è soprattutto il diario di un ininterrotto pellegrinaggio nella dimensione mistica e spirituale del grande deserto, dove i ricordi dei viaggi compiuti dall'autore tra le sabbie sahariane si intrecciano, si accavallano, si confondono, e infine si fondono, con i ricordi di altri tipi di viaggio: quelli costituiti dalle instancabili peregrinazioni compiute dall'autore tra le più grandi opere di tutti i tempi scritte sul deserto. Un affresco corale sul Sahara, un racconto a più voci, cui, attraverso le citazioni dei loro scritti, partecipano tutti i più grandi esploratori, viaggiatori, avventurieri, saggisti, studiosi o semplici viaggiatori e romanzieri sahariani.
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Claudio Pacifico è un diplomatico di carriera. II suo lavoro lo ha portato a vivere in vari Paesi europei e negli Stati Uniti. E, soprattutto, in Asia, Africa e Medio Oriente, in una serie di ‘posti caldi’: nell’lran della Rivoluzione degli Ayatollah, nella Somalia delle sanguinose guerre tribali, nel Sub-Continente indiano dove in Bangladesh è stato, all’epoca, il più giovane Ambasciatore sull’intera rete diplomatica italiana. Nel 1991 era il numero due dell'ambasciata d'Italia a Mogadiscio quando, dopo la fuga di Siad Barre, tutti gli italiani furono costretti a lasciare la capitale somala. Si è occupato a lungo di questioni arabe e mediorientali. Per circa otto anni, dal 1997 al 2004, è stato Ambasciatore d’Italia, prima in Sudan e poi in Libia. Dal 2007 è Ambasciatore d’Italia in Egitto e Rappresentante Italiano presso la Lega Araba. L'Egitto è una sede decisiva per la diplomazia italiana: il paese è diventato commercialmente importante per l'Italia (solo nel turismo ogni anno un milione di italiani va in Egitto), ma soprattutto è uno dei governi arabi della regione con cui l'Italia collabora. Nel corso della sua lunga carriera ha scritto numerosi articoli di analisi e politica internazionale e vari saggi, tra cui Somalia (1996) Sabbie perdute (2003) Diario Sahariano Bengala (2000) Sahara, nel regno della fata Morgana (2007) Dieci Anni In Egitto, Libia E Sudan (2011) La Rivoluzione Iraniana Il Libro Bianco sulla Crisi Israelo-Palestinese Principali sviluppi della Politica estera italiana verso l’Asia e l’Oceania nel 2006/2007 La diplomazia italiana verso la Corea del Nord Il Vietnam del Doi Moi Antartide: le ragioni della presenza italiana |