La patria delle visioni celesti e altri racconti del deserto
Al centro della narrativa di al-Koni c'è il deserto, il Sahara, un universo favoloso, d'inattesa varietà, pieno di storie, di personaggi, di leggende, di pericoli e di visioni. La narrativa di al-Koni è colta, ricca di riferimenti alla Bibbia, al Corano, alle leggende dei Tuareg, ma anche alla letteratura occidentale contemporanea, perché al-Koni, cresciuto tra i Tuareg nelle sabbie del Sahara, ha vissuto e studiato successivamente a Mosca e in vari paesi occidentali. In alcuni racconti c'è anche la storia della resistenza delle popolazioni del deserto al colonialismo italiano, ma forse il tema più forte di questo libro è l'esperienza mistica, intesa nel senso più ampio, che la vita nel deserto evoca e stimola. Le avventure dei personaggi - storie di guerra, d'amore, di viaggi - sono sempre pervase da un senso profondo del mistero, da una filosofia quotidiana ma profonda, da una vicinanza enorme alla sfera celeste, al soprannaturale, al metafisico.
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Nato nel 1948 a Gadames, nel deserto occidentale libico, Ibrahim al Koni studia a Mosca, poi lavora nel Libyan Bureau in Polonia e, attualmente, ricopre la carica di consigliere per l'informazione presso l'ambasciata libica a Berna, in Svizzera. Al Koni esercita dapprima la professione di giornalista e scrive il suo primo racconto nel 1968. Da allora pubblica oltre venti volumi, che scrive tra il deserto libico e le alpi svizzere, e in altri lati del mondo dalla Thailandia alla Russia. È inoltre autore di numerose raccolte di racconti e di romanzi tra cui al Tibr (La polvere d'oro, 1990), al Magius (I pagani, 1991), la quadrilogia al Khusuf (L'eclissi, 1991), Nazif al hagiar (La pietra sanguinante, 1992), al Fam (La bocca, 1994), al Saharah (I maghi, 2 vol., 1994-95), Fitnat al zu'an (Il fascino della zizzania, 1995). |