Esattamente 150 anni fa, le truppe indiane della Compagnia delle Indie si ribellarono al dominio inglese, alzarono il vessillo del jihad prendendo il nome di mujahiddin, uccisero gran parte dei cristiani e degli europei di Delhi e acclamarono come capo il riluttante Bahadur Shah Zafar II, l'ultimo discendente della dinastia musulmana dei Moghul. Zafar, ottantenne, era un mistico e un poeta, e sapeva che la rivolta sarebbe finita nel sangue: l'assedio inglese di Delhi e le successive esecuzioni sommarie provocarono decine di migliaia di morti, tra cui 14 dei 16 figli maschi di Zafar, e la rovina della capitale. In questa straordinaria ricostruzione, Dalrymple utilizza per la prima volta una messe di documenti "dalla parte degli sconfitti "e racconta con passione l'ultimo rinascimento indiano e il suo cruento epilogo.
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WILLIAM DALRYMPLE, scrittore di viaggi e giornalista, vive tra Londra e Delhi con la moglie e i tre figli. Per i suoi saggi sull’India e l’Oriente è stato insignito di numerosi premi letterari ed è membro della Royal Society of Literature e della Royal Asiatic Society. Con Rizzoli ha pubblicato Dalla montagna sacra (1998), Il Milione (1999), In India (2000), Delhi (2001) e Nella terra dei Moghul bianchi (2002). |