Caffè Babilonia
Marjan, Bahar e Layla Aminpour sono tre sorelle di ventisette, ventiquattro e quindici anni, fuggite dall'Iran ai tempi della cacciata dello scià e della rivoluzione khomeinista. Dopo un breve soggiorno a Londra, capitano un giorno in un paesino dell'Irlanda occidentale, dove decidono di prendere in affitto dalla vedova di un panettiere italiano la sua panetteria per farci un locale etnico: il Caffè Babilonia. Ma gli inizi non saranno facili. Da una giovane scrittrice iraniana, rifugiata in Argentina durante la rivoluzione khomeinista, un romanzo che, con la stessa ironia di "Chocolat", narra dei conflitti di gola e di razza del nostro tempo.
|
Marsha Mehran ha lasciato l'Iran durante la rivoluzione khomeinista e si è rifugiata con la sua famiglia in Argentina. A Buenos Aires i suoi genitori hanno aperto un caffè mediorientale, mentre lei studiava in una università privata scozzese. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti e in Australia, Marsha Mihran vive ora in Irlanda con suo marito Christopher. Caffè Babilonia è il suo primo romanzo. |