La conquista del K.O.
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Editeur - Casa editrice |
CDA & Vivalda | ||||||||||||||||
Città - Town - Ville |
Torino | ||||||||||||||||
Anno - Date de Parution |
2002 | ||||||||||||||||
Pagine - Pages | 120 | ||||||||||||||||
Titolo originale | The Ascent of Rum Doodle | ||||||||||||||||
Lingua originale | |||||||||||||||||
Lingua - language - langue | italiano | ||||||||||||||||
Edizione - Collana |
Licheni | ||||||||||||||||
Traduttore |
Alessandra Quattrocchi e Maurizio Ginocchi | ||||||||||||||||
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La conquista del K.O. "The Ascent of Rum Doodle", questo il titolo originale del libro, diventa un piccolo classico e quasi una lettura iniziatica per chi si accinge ad affrontare l'Himalaya. L'intrepido quanto ingenuo capospedizione, guida i suoi compagni alla conquista del "K.O.", 40.000 piedi e mezzo di altezza, situati nell'immaginario Yogistan. Le loro disavventure sono narrate con un asciutto umorismo britannico che ricorda Jerome K. Jerome e i suoi "Tre uomini in barca", con l'aggiunta di continui giochi di parole che richiedono anche la traduzione dei nomi di persone e luoghi. Lo spirito parodistico di questo libro va in qualche modo a toccare l'essenza delle difficoltà in alta montagna; non a caso il libro viene citato da tutte le biografie anglosassoni di montagna.
Recensione in altra lingua (English): |
| First published in 1956, "The Ascent of Rum Doodle" quickly became a mountaineering classic. As an outrageously funny spoof about the ascent of a peak in the Himalayas, many thought it was inspired by the 1953 conquest of Everest. But Bowman had drawn on the flavour and tone of earlier adventures, of Bill Tilman and his 1937 account of the Nandi Devi expedition. The book's central and unforgettable character, Binder, is one of the finest creations in comic literature. | |||||||||||||
Recensione in lingua italiana | |||||||||||||||||
Se questo libro fosse stato pubblicato in Italia dopo la nostra vittoria sul K2, sarebbe stato prontamente sequestrato per vilipendio dell'alpinismo nazionale. In Inghilterra invece, tre anni dopo la conquista dell'Everest, lo sconosciuto ingegnere inglese William Bowman, prendeva allegramente in giro l'epopea delle spedizioni himalayane raccontando l'irresistibile scalata alla vetta più alta della terra (ben 40 mila piedi e mezzo di quota, circa 13 mila metri!), situata nell'immaginario Yogistan. Non è dato sapere che cosa ne abbia pensato la regina, fierissima del successo di Hillary e Tenzing, anche se scommettiamo che Sua Maestà si sia fatta in segreto un sacco di risate. Una cosa è però certa: il resto della nazione, o meglio dell'intero Commonwealth, l'ha accolto con entusiasmo, facendone presto un classico, la suprema parodia del "racconto di spedizione", il Tre nomini in barca dell'alpinismo. | |||||||||||||||||
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