Le ribelli del Tibet
Dal 1950, in Tibet i cinesi hanno imprigionato, deportato o ucciso centinaia di migliaia di persone nell'indifferenza della comunità internazionale. Tuttavia una resistenza esiste sul "tetto del mondo" ed è animata principalmente da religiosi buddhisti che rifiutano la capitolazione. Due giovani monache, Kyzom e Yangdö1, raccontano in questo libro la loro storia sconvolgente. Oggi, rifugiate in India dove Philippe Broussard - inviato speciale di Le Monde - le ha incontrate, parlano a nome dei ribelli che ancora rischiano la vita, lassù, in Tibet. «Nel Tibet di oggi basta molto poco per farsi arrestare: è sufficiente, come alle due protagoniste, scandire slogan che inneggino all'indipendenta, cantare canzoni o declamare poesie che facciano riferimento a un Tibet libero, oppure possedere una foto del Dalai Lama. Basta poco per scatenare la repressione più brutale, i pestaggi, il carcere, la rieducazione, la tortura» (dall'introduzione di Paolo Pobbiati, Amnesty International).
INDICE
Introduzione di Paolo Pobbiati parte prima: in Tibet Il pugno alzato L'Alcatraz delle nevi L'oceano delle sofferenze La scuola di Trisam Le cantatrici di Drapchi Parte seconda: il grande viaggio Un camion a Lhasa La storia di Yangdöl L'ultima guida Il sentiero dell'esilio Gli orfani dell'Himalaya Sulla strada per Tingri Terra di donne Sorella delle nevi Soldati nella notte Lo scopo di una vita <> I naufragi dell'Himalaya Parte terza: i sentieri di Dharamsala Presso gli Sherpa Adii a Katmandu La "piccola Lhasa"
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