Panchen Lama ostaggio di Pechino
Protagonista di questa vicenda è un bambino la cui sola colpa è di essere nato; un bambino che ha già vissuto un terzo della sua breve esistenza prigioniero del governo cinese; un bambino privato della sua infanzia che, a causa di una pretesa ragion di stato, è diventato "il più piccolo prigioniero politico del mondo". Questa sola definizione dovrebbe essere sufficiente a suscitare l'indignazione generale. Tanto più che questo bambino, il cui silenzio ci soffoca, ha qualcosa di importante da dirci. Attraverso di lui, è possibile leggere la storia di tutti i bambini oppressi della Terra.
Nel luglio del 1995 un bambino tibetano di sei anni viene sequestrato con tutta la sua famiglia dal govemo cinese. Da allora, è tenuto in una località segreta e nessuno sa più niente di lui. Il suo nome è Gedhun Choekyi Nyima, e rappresenta una figura chiave nella vita politica e religiosa del sue Paese natale: è infatti stato riconosciuto dal Dalai Lama quale undicesima incarnazione del Panchen Lama, il , una delle più alte autorità del buddhismo tibetano. A lui spetterà dunque, secondo la tradizione, il delicato compito di designare e istruire il prossimo Dalai Lama, la suprema guida spirituale e temporale del popolo che abita il Tetto del Mondo. Ma dal 1950, anno dell'invasione militare, la Cina si adopera in tutti i modi per sradicare da questa terra occupata e ferita ogni segno di indipendenza e di identità culturale e nazionale. Per questo, al piccolo Gedhun ha sostituito un altro bambino, figlio di comunisti fedeli al govemo di Pechino, che i tibetani considerano an usurpatore. Intanto, ormai da anni, la storia di quello che Amnesty International ha definito rimane avvolta dal silenzio, un silenzio vergognoso e colpevole, cui intende reagire questo libro. Uno straordinario reportage, che attraverso la vicenda dei due giovanissimi protagonisti, entrambi ostaggi di Pechino, ricostruisce in modo preciso e a volte impietoso la recente storia del Tibet, la sua situazione attuale e le strategie politiche che lo riguardano, ponendosi interrogativi cruciali. La cultura millenaria di questa terra è condannata, come è accaduto a tante altre in passato, all'estinzione? Lasceremo scomparire una civiltà e un'arte di vivere che sono uniche al mondo? La sorta di Gedhun Choekyi Nyima, legata a quella del suo popolo, ci coinvolge tutti, perchè da essa leggeremo quale futuro attende l'umanità.
Gilles Van Grasdorff è un gioMalista francese specializato nelle questioni legate al Tibet, alle quali ha dedicato numerosi saggi. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato con successo La mia terra sul tetto del mondo, un'intervista al Dalai Lama.
INDICE Parte prima - il nono Panchen Lama (1900 - 1937) Ho potuto rinascere uomo evento raro e prezioso La pre-meditazione della morte è pre-meditazione della libertà I fiori di primavera appassiscono in autunno Racchiusi nel mio cuore, anche tre rimpianti Il tredicesimo giorno del decimo mese dell'anno dell'Uccello d'Acqua... I lupi sono entrati in città La vita non dura, è un sole al tramonto Parte seconda - Il decimo Panchen Lama (1938 - 1989)
Un dio in Terra, credo Tu riempirai il cielo di arcobaleni e di luce La ragione del più forte è solo momentaneamente la migliore Presto dovrà partire per Tashilumpo La lama di una spada non può spezzarsi da sola Nozze di sangue e lacrime di cordoglio I settantamila caratteri (1) I settantamila caratteri (2) Perchè le tenebre non si oscurano? Parte terza - L'undicesimo Panchen Lama (n. 1989)
Una morte sospetta La marionetta di Pechino Il bambino eletto del Tibet Conclusione. Io ve lo mostro, il macellaio travestito da uomo di pace!
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