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Panchen Lama ostaggio di Pechino

Il bambino rapito dai cinesi simbolo della resistenza in Tibet

Van Grasdorff Gilles


Editeur - Casa editrice

Sperling & Kupfer Editori

  Asia
Tibet
Esilio


Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

1997

Pagine - Pages

250

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Tibet


Panchen Lama ostaggio di Pechino Panchen Lama ostaggio di Pechino  

Protagonista di questa vicenda è un bambino la cui sola colpa è di essere nato; un bambino che ha già vissuto un terzo della sua breve esistenza prigioniero del governo cinese; un bambino privato della sua infanzia che, a causa di una pretesa ragion di stato, è diventato "il più piccolo prigioniero politico del mondo".
Questa sola definizione dovrebbe essere sufficiente a suscitare l'indignazione generale. Tanto più che questo bambino, il cui silenzio ci soffoca, ha qualcosa di importante da dirci. Attraverso di lui, è possibile leggere la storia di tutti i bambini oppressi della Terra.

Nel luglio del 1995 un bambino tibetano di sei anni viene sequestrato con tutta la sua famiglia dal govemo cinese. Da allora, è tenuto in una località segreta e nessuno sa più niente di lui. Il suo nome è Gedhun Choekyi Nyima, e rappresenta una figura chiave nella vita politica e religiosa del sue Paese natale: è infatti stato riconosciuto dal Dalai Lama quale undicesima incarnazione del Panchen Lama, il , una delle più alte autorità del buddhismo tibetano. A lui spetterà dunque, secondo la tradizione, il delicato compito di designare e istruire il prossimo Dalai Lama, la suprema guida spirituale e temporale del popolo che abita il Tetto del Mondo. Ma dal 1950, anno dell'invasione militare, la Cina si adopera in tutti i modi per sradicare da questa terra occupata e ferita ogni segno di indipendenza e di identità culturale e nazionale. Per questo, al piccolo Gedhun ha sostituito un altro bambino, figlio di comunisti fedeli al govemo di Pechino, che i tibetani considerano an usurpatore. Intanto, ormai da anni, la storia di quello che Amnesty International ha definito rimane avvolta dal silenzio, un silenzio vergognoso e colpevole, cui intende reagire questo libro. Uno straordinario reportage, che attraverso la vicenda dei due giovanissimi protagonisti, entrambi ostaggi di Pechino, ricostruisce in modo preciso e a volte impietoso la recente storia del Tibet, la sua situazione attuale e le strategie politiche che lo riguardano, ponendosi interrogativi cruciali. La cultura millenaria di questa terra è condannata, come è accaduto a tante altre in passato, all'estinzione? Lasceremo scomparire una civiltà e un'arte di vivere che sono uniche al mondo? La sorta di Gedhun Choekyi Nyima, legata a quella del suo popolo, ci coinvolge tutti, perchè da essa leggeremo quale futuro attende l'umanità.

Gilles Van Grasdorff è un gioMalista francese specializato nelle questioni legate al Tibet, alle quali ha dedicato numerosi saggi. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato con successo La mia terra sul tetto del mondo, un'intervista al Dalai Lama.

INDICE
Parte prima - il nono Panchen Lama (1900 - 1937)
Ho potuto rinascere uomo evento raro e prezioso
La pre-meditazione della morte è pre-meditazione della libertà
I fiori di primavera appassiscono in autunno
Racchiusi nel mio cuore, anche tre rimpianti
Il tredicesimo giorno del decimo mese dell'anno dell'Uccello d'Acqua...
I lupi sono entrati in città
La vita non dura, è un sole al tramonto
Parte seconda - Il decimo Panchen Lama (1938 - 1989)

Un dio in Terra, credo
Tu riempirai il cielo di arcobaleni e di luce
La ragione del più forte è solo momentaneamente la migliore
Presto dovrà partire per Tashilumpo
La lama di una spada non può spezzarsi da sola
Nozze di sangue e lacrime di cordoglio
I settantamila caratteri (1)
I settantamila caratteri (2)
Perchè le tenebre non si oscurano?
Parte terza - L'undicesimo Panchen Lama (n. 1989)

Una morte sospetta
La marionetta di Pechino
Il bambino eletto del Tibet
Conclusione. Io ve lo mostro, il macellaio travestito da uomo di pace!

 

Consulta anche: rompere il silenzio: campagna internazionale per la liberazione del Panchen Lama

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