La camicia di Hanta (viaggio in Madagascar)
L'incontro con Hanta, "la più bella ragazza di Lakana Vezo, forse dell'intero Madagascar", è uno dei tanti raccontati nel libro, meticoloso diario in cui via via Aldo Busi ha annotato paesaggi, incontri, avventure, situazioni, cibi, odori e colori. Durante il viaggio, cavallette fritte e mandrie di zebù forniscono la debita punteggiatura al paesaggio di immense distese di risaie, di giovani in attesa di un destino qualunque, di bambine costrette a sorrisi da donna forzata, le labbra colorate con il succo di ibisco... Aldo Busi esplora il Madagascar con un preciso obiettivo: mettere alla berlina le espressioni del turismo di massa. Nel fare questo, Busi, fa una scelta che si potrebbe definire estetico-filosofica: se il mondo ci ha sottratto la possibilità dell’esperire come individui liberi, condannandoci alla globalizzazione di deficienze tipo la mania delle macchine fotografiche, allora l’unica e ultima difesa consiste in un adorniano “antagonismo della negazione”, e, pur con quest’attitudine nel cuore il viaggiatore solitario Aldo Busi non rinuncia affatto ai miracoli della scoperta.
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L'incontro con Hanta, "la più bella ragazza di Lakana Vezo, forse dell'intero Madagascar", è uno dei tanti raccontati nel libro, meticoloso diario in cui via via Aldo Busi ha annotato paesaggi, incontri, avventure, situazioni, cibi, odori e colori. Durante il viaggio, cavallette fritte e mandrie di zebù forniscono la debita punteggiatura al paesaggio di immense distese di risaie, di giovani in attesa di un destino qualunque, di bambine costrette a sorrisi da donna forzata, le labbra colorate con il succo di ibisco... |