Donald Woods
Donald Woods ha lottato contro l'apartheid, le discriminazioni razziali e la giustizia sommaria. Attraverso il suo lavoro di giornalista ha fatto conoscere in tutto il mondo il caso di Steve Biko, il leader nero ucciso in carcere dalle forze dell'ordine nel settembre del 1977.
La storia delle lotte politiche di Biko e di Woods, nonché della loro amicizia, ha quindi fatto il giro del mondo attraverso il film "Cry Freedom" ("Grido di libertà") di Richard Attenborough, con Kevin Klein e Denzel Washington nella parte dei due protagonisti e attraverso la canzone di Peter Gabriel "Biko". Woods, scrittore di molti libri (tra cui l'autobiografia da cui è stato tratto il film), aveva ricevuto l'anno scorso il titolo di Comandante dell'Impero Britannico dalla regina Elisabetta per i suoi meriti al servizio dei diritti umani. Woods era nato nel Transkei da una famiglia di origine irlandese. Abbandonò gli studi di legge per il giornalismo, anche se le sue conoscenze di diritto gli tornarono poi utili negli scontri con il governo in qualità di giornalista. Nel 1965 divenne direttore del Daily Dispatch, da cui lanciò numerose campagne anti-apartheid che gli costarono minacce e intimidazioni - spari alla sua casa, intercettazioni di posta e telefono, una maglietta impregnata di acido inviata alla figlia.
L'incontro e l'amicizia con Biko, teorico di una nuova "coscienza nera" che rendesse i sudafricani capaci di autodeterminarsi e di liberarsi dal giogo delle leggi razziali, segnò un punto di svolta nella vita del bianco Woods. Biko, che secondo l'amico Woods sarebbe dovuto diventare il nuovo primo ministro sudafricano, fu ucciso nel 1977 dalle botte della polizia. In seguito alla sua indignata campagna di denuncia, Woods fu costretto dal governo al silenzio e agli arresti domiciliari. Tuttavia riuscì a scappare, travestito da prete, in Lesotho, dove fu raggiunto dalla moglie Wendy e dai cinque figli. Da qui raggiunse la Gran Bretagna, dove pubblicò un libro sulla morte di Biko che venne tradotto in 17 lingue. Nel 1978 fu il primo privato cittadino a essere invitato a tenere un discorso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L'anno successivo fondò il Lincoln Trust, un'organizzazione finalizzata a combattere l'apartheid e soccorrere le sue vittime, aiutando gli esiliati a studiare all'estero. Tornò in Sudafrica nell'agosto del 1990, dopo 13 anni di esilio, anche se la sua base era ormai Londra. Qui, a sud della capitale britannica, si è spento ieri circondato dai suoi famigliari; solo pochi giorni fa aveva ricevuto una telefonata di conforto dall'amico Nelson Mandela. |